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Non ci sono chiarissimi i motivi per i quali Paola Ruggiero, Presidente di Aimag, abbia ritenuto di entrare a gamba tesa sulle elezioni carpigiane con il suo comunicato stampa di ieri. Con il quale, rilanciata da diverse testate online e sul cartaceo, avrebbe intimato alla candidata a sindaco Monica Medici di rimuovere contenuti a suo dire diffamatori nei confronti di Aimag. Per aver detto cosa? Che – come riportato testualmente dalla Ruggiero: “Aimag è attualmente in mano ad Hera ... ed Hera ha un influenza (senza apostrofo, ndr) dominante, può fare il bilancio consolidato e il bilancio di Aimag diventa consolidato all'interno del bilancio di Hera...' e che “la gestione attuale sta cedendo il controllo pubblico ad Hera”.
Da un punto di vista comunicativo, la Ruggiero ha ingenuamente infranto una delle prime regole, specie in politica: sparando con un cannone a una coccinella – con tutto il rispetto per la Medici - è riuscita a dare visibilità globale a un filmato che aveva 3 likes.
Dal punto di vista giuridico, poi, qual è il reato? La Medici, consigliere comunale in carica nel comune più rappresentativo di Aimag, oltre che candidato a sindaco, ha esercitato il suo diritto di critica politica esprimendo concetti che comunque hanno un fondamento, forse più che putativo. Perché è evidente che con la nomina di un membro nel CdA e con un neo Direttore Generale già dirigente in Hera, la società bolognese ha aumentato notevolmente la sua influenza nell’azienda della bassa. Non crediamo che per dirlo occorra valutare nel microdettaglio se questa sia un’influenza dominante ai sensi dei principi contabili internazionali IFRS 10. Che fra le altre cose valutano peraltro se ci sia una significativa presenza negli organi direttivi fondamentali della società (Consiglio di amministrazione, Comitato esecutivo); una partecipazione nella formulazione delle direttive cui si deve indirizzare la gestione; rilevanti o comunque significative operazioni intersocietarie.
Ci sono? Non ci sono? Non possiamo saperlo con certezza. Sappiamo però che il Tar, di recente, ha sollevato dubbi sul controllo pubblico di Aimag, in assenza di un patto di Sindacato. Patto di sindacato che s’è rotto in occasione della nomina della Ruggiero. Come denunciato dai sindaci della bassa, con comunicati identici a quelli della Medici. Contro i quali non sappiamo se la Ruggiero abbia intentato diffide e azioni legali.
Ma in ogni caso, dove sarebbe il “danno patrimoniale, economico, reputazionale” nel sostenere, anche errando, che Aimag stia finendo sotto il controllo di Hera? Vuol dire che la cessione delle quote a Hera o la fusione con Hera sarebbero operazioni fallimentari? Cosa avrebbe Hera di così negativo? Significa che la Ruggiero, per indirizzo politico, non vuole assolutamente Hera?
Di certo, sempre politicamente parlando, la Ruggiero dovrebbe essere sfiduciata da Alberto Bellelli, ancora per pochi giorni sindaco di Carpi e suo principale sponsor. Perché questa sortita obiettivamente scomposta, unita a comportamenti analoghi nei confronti di altri cittadini diffidati e minacciati di querela, pone più di un dubbio sull’effettiva capacità della dottoressa carpigiana di rivestire adeguatamente il ruolo di presidente di Aimag. Una società già in passato oggetto di critiche politiche, ma i cui vertici non si sono mai lasciati andare a polemiche con i singoli, lasciando piuttosto intervenire la politica. E che oggi è ancora a maggioranza pubblica. E che quindi dovrebbe rispondere, innanzitutto, alla stessa politica e al pubblico.
Eli Gold
Eli Gold
Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett.. Continua >>