Centrodestra, nel borsino delle candidature impenna Daniela Dondi
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Centrodestra, nel borsino delle candidature impenna Daniela Dondi

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Il principale 'sponsor' politico della Dondi è quella Isabella Bertolini che, dopo un lungo percorso in Forza Italia e una candidatura alle regionali in casa Lega, è stata eletta come membro laico del Csm proprio in quota Fdi


Centrodestra, nel borsino delle candidature impenna Daniela Dondi
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In casa Fdi Modena molti giurano sul nome di Almirante stesso che non potrà essere lei il candidato sindaco del centrodestra perchè questo significherebbe rimettere in discussione il seggio parlamentare strappato alla sinistra lo scorso anno, eppure le quotazioni del deputato meloniano Daniela Dondi in vista delle elezioni a Modena nel 2024 sono in netta ascesa.

Daniela Dondi, 61 anni, ex presidente dell'ordine degli avvocati modenesi, vanta già una candidatura alle Regionali con Fdi e una clamorosa elezione in parlamento nel 2022, nel collegio uninominale che il Pd dava per blindato. Un collegio dove la coalizione del centrosinistra aveva catapultato l'ormai famoso Aboubakar Soumahoro, poi ripescato come capolista nel plurinominale della Lombardia.
Profilo lontano dal machismo di una vecchia idea di destra, modi composti ed eleganti, affabile e preparata sui temi della giustizia, Daniela Dondi potrebbe rappresentare il punto di caduta per una coalizione che al momento non ha trovato una sintesi e che ha incassato il no di fatto dell'ex presidente della Fondazione di Modena Paolo Cavicchioli.


Lei si è già detta pronta a mettersi a disposizione, qualora la Meloni dovesse chiederglielo, e a rinunciare anche al seggio romano pur di tentare di scardinare il monopolio Pd che da 80 anni regna su Modena. Del resto con un centrodestra col vento in poppa anche un nuovo voto nel collegio modenese potrebbe non far perdere il seggio alla Camera alla coalizione, lo sa bene Stefano Bonaccini che in vista delle elezioni europee potrebbe ritrovarsi a dover sfidare il collega leghista Luca Zaia con un esito tutt'altro che scontato.

Paradossalmente però le titubanze maggiori sul nome dell'avvocato modenese si registrano proprio in casa Fdi, dove la Dondi è vista ancora come un'ospite. Ospite gradito e stimato, ma pur sempre ospite, non provenendo dalla storia missina doc del partito. Una titubanza che, in realtà, potrebbe essere proprio il suo punto di forza rispetto alla necessità di parlare con un elettorato moderato.

Insomma, sarebbe certamente un candidato di partito la Dondi, ma tra quelli di partito il più civico possibile, molto più di Guido Sola o Roberto Ricco, per intenderci. Non a caso il principale 'sponsor' politico della Dondi, archiviata l'ipotesi di rilanciare l'ex consigliere regionale di Forza Italia Andrea Leoni, è quella Isabella Bertolini che, dopo un lungo percorso in Forza Italia e una candidatura alle regionali in casa Lega, è stata eletta come membro laico del Csm proprio in quota Fdi. A testimonianza della trasversalità nell'alveo del centrodestra di tale profilo.
Non troverebbe dunque resistenze il nome della Dondi in casa Forza Italia e, probabilmente, neppure in casa Lega. Il Carroccio, infatti, pare intenzionato ad accettare la leadership degli 'ex fratelli minori' e a non mettere bocca sul nome modenese, purchè si lascino intatte le ricandidature leghiste a Sassuolo (Francesco Menani a discapito del vicesindaco Alessandro Lucenti) e Mirandola (con ogni probabilità Letizia Budri).
Giuseppe Leonelli

Aggiornamento
L'onorevole Isabella Bertolini in serata è intervenuta a stretto giro. Qui la sua nota.

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