Il curioso interrogativo se lo è posto il direttore del periodico carpigiano ‘Voce’, Florio Magnanini, nell’ultimo numero del giornale. Magnanini fa riferimento alla prassi ormai ottantennale di ricordare ogni anno i caduti della Resistenza, “rischiando – scrive - di trasformare le cerimonie in stanche ripetitive liturgie”. Citando nel contempo la ”dimenticanza” del Comune per personaggi carpigiani che hanno recitato parti importante nella storia della città come Vico d’Incerti, cui si deve il trasferimento a Carpi di uno stabilimento della Magneti Marelli prima della guerra e importanti invenzioni a beneficio degli operai delle fabbriche per la sicurezza sul lavoro. Nome dimenticato forse perché il Pd lo ritiene ancora oggi un nome scomodo in quanto ex fascista?
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