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Aumentano i casi Covid, si torna a parlare di varianti, nelle città riappaiono volti coperti dalla mascherina anche all'aperto (a onor del vero i più accaniti non l'hanno mai tolta), in ospedale torna l'obbligo del tampone per i sintomatici e compaiono di nuovo sui principali media i volti di virologi e medici più o meno specializzati. Ognuno, ovviamente, con la sua ricetta: l'allarmista alternato allo specialista che minimizza, in un teatrino ormai tristemente noto. In base all'ultimo bollettino settimanale del Ministero della salute in Italia i casi in sette giorni sono cresciuti del 44%, passando dai 14.866 ai 21.309 e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già dato il nome alla nuova, ultima, variante: Eris.
Questi i numeri, questo lo scenario. E allora ritorna nella mente di molti cittadini un passato recente che in questi mesi si è fatto di tutto per dimenticare.
Eppure scordare l'orrore nel quale il nostro Paese (solo il nostro con questa intensità) era piombato è impossibile. Green Pass obbligatorio per lavorare, operai con più di 50 anni decisi a non farsi somministrare un farmaco, lasciati fuori dalle fabbriche. Ragazzini di 12 anni cacciati da campi di gioco all'aperto e finanche dagli autobus, costretti a pagare una decisione presa dai loro genitori per loro. Il tutto completamente avulso dal dato sanitario, essendo chiaro da subito che i contagi avvenivano sia tra vaccinati che tra non vaccinati.
E ancora le frasi da rabbrividere pronunciate da politici, dottori giornalisti e sedicenti Vip contro i cosidetti no vax: dal 'mi divertirei a vederli morire come mosche' di Scanzi al 'verranno messi agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci' di Burioni, dal 'provo un pesante odio verso i no vax' di J-Ax al 'serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo' di Cazzola, dal 'noi, i contagiati, andiamo a scovarli casa per casa' di Bonaccini al 'non chiamateli no vax, chiamateli col loro nome: delinquenti' della Morani.
Questo è successo nel nostro paese. Feste all'aperto vietate a chi non mostrava il proprio certificato verde, medici lasciati a casa per aver accettato la prima e la seconda inoculazione ma per aver rifiutato la terza, persone desiderose di mostrare pedissequamente il proprio Qr, a chiunque, e pronte ad arrabbiarsi se qualche ristoratore non vestiva i panni del fervido controllore. E' successo questo nel nostro paese. E dimenticarlo forse era giusto, per tentare una pacificazione, forse immeritata da uno Stato che ha mostrato la propria ferocia, calpestando la stessa Costituzione (a partire dall'Art.1), ma inevitabile. Ma se quell'orrore non è stato ammesso da chi lo ha messo in campo, se qualcuno pensa ancora che quella discriminazione sia stata giusta (al di là degli aspetti sanitari della pandemia che nulla c'entrano), allora il rischio concreto che si rimaterializzi esiste. Ed è per questo che gli anticorpi devono riattivarsi immediatamente. Al primo segnale, perchè è meglio lanciare un allarme inutilmente che ripiombare dolcemente nel baratro.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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