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Tutte le volte ci si casca. C'è poco da fare. Nonostante le delusioni, i tradimenti, le cocenti amarezze, viene da crederci ancora. E il Sistema che governa da sempre il territorio festeggia. Cinque anni fa era accaduto con Modena Attiva, un gruppo di cittadini che da sinistra aveva deciso di criticare l'amministrazione per la sua vocazione cementificatrice rappresentata allora da Sitta. Un grido ambientalista che sembrava alternativo al potere, ma allo stesso tempo non inquinato da una ideologia di destra un po' grezza e pelosamente filo-imprenditrice.
Sembrava la forza pura (e debole) di un grillo parlante che ammoniva sui rischi del cedere al potere economico, un grillo parlante onesto e senza interessi. Sembrava così e molti ci credettero. Come è finita? Con i due fondatori (Miana e Silingardi) appagati l'uno con la gestione da centinaia di migliaia di euro di una stagione estiva ai Giardini Ducali, l'altro sfruttatto da Muzzarelli alle primarie di centrosinistra per sconfiggere la Maletti.
E' finita così. E di Modena Attiva non vi è più traccia alcuna.
Ma tutto torna e oggi al posto di Modena Attiva c'è Mobastacemento. Stesso impeto ambientalista, stessi modi intelligenti e critici verso l'amministrazione, stesso approccio formalmente anti-Sistema. Una volta il nemico apparente era Sitta, oggi il nemico apparente è Muzzarelli.
Stessa storia, stesse manifestazioni: i laboratori di Modena Attiva sostituiti dalle passeggiate di Mobastacemento con gilet catarifrangente, gli attacchi di Silingardi e Miana sostituiti da quelli di Rivasi e Sannicola.
Ma la strizzata d'occhio allora come oggi resta e se Muzzarelli con una mossa evidentemente strumentale nomina l'ex presidente di Legambiente Filippi assessore all'ambiente, Mobastacemente plaude.
E così tra un anno, come accadde con Modena Attiva, questa forza apparentemente anti-Sistema magari farà una propria lista (o ne sosterrà una a sinistra del Pd), raccoglierà voti, incanalerà il dissenso per poi (all'inevitabile ballottaggio) riportare tutta la rabbia sedata e domata nell'alveo del Sistema: preziosissima dote a un Pd ormai in crisi ma che proverà a reggere (con o senza Muzzarelli) l'urto della destra e dei 5 Stelle.
Perchè evidentemente a Modena l'alternativa di sinistra vera, ambientalista e antisistema non può nascere (basti pensare a LeU che si finge contro ma ha in giunta il proprio uomo di riferimento, Bosi). Ci provò la Querzè ad essere contro davvero, ma - costretta dalla amarezza di non trovare spazio alle dimissioni - ora si trova i suoi ex pupilli (Campana e Chincarini) finiti in maggioranza. Così è.
Eppure non illudersi è quasi impossibile. Impossibile non crederci ancora e non continuare a sperare.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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