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Due lettere, distanti l'una dall'altra, di poco più di due ore. Postate sabato, sulla pagina Facebook delle 6000 sardine, quella dalla quale è partita la mobilitazione bolognese, poi declinata nelle realtà territoriali. La prima, intitolata 'Una foto non fa primavera', spacciata come una spiegazione alla visita e alla foto scattata sabato pomeriggio al centro di formazione creato da Oliviero Toscani e Luciano Benetton. La seconda al governo PD-M5S ed in particolare al Premier Conte. Ma andiamo con ordine, e partiamo da quella motivata dalle critiche e dal dibattito suscitati dalla foto dai rappresentanti della Sardine insieme a Luciano Benetton ed Oliviero Toscani.
'Non abbiamo pensato che quella foto sarebbe stata strumentalizzata per associare le sardine ai poteri forti, alle concessioni autostradali, alle tematiche sociali e ambientali legate alla produzione industriale di abbigliamento nel mondo' - affermano le sardine Mattia, Andrea, Giulia, Roberto firmatari della lettera.
Una lettera pubblicata come post, sulla pagina Facebook, e che fin dal primo momento appare solo un tentativo (studiato alla perfezione sul piano comunicativo), di motivare/giustificare la presenza di chi si fa paladino della 'politica buona', nel giardino e alla corte di chi, proprio dalla sinistra (e non solo), è stato additato per il suo modello produttivo basato sul lavoro delocalizzato nei paesi del terzo mondo e, recentemente, collegato al disastro del ponte Morandi. C'è di più. In quella lettera c'è un malcelato endorsement, a tutto tondo, nei confronti di Benetton, attraverso Toscani, attraverso le sardine. Su temi anche politici, come quello dell'immigrazione. Lo stesso che vide anche lo stesso Toscani criticato per una delle sua campagna, accusato anche dalle ONG di utilizzare le immagini del dramma dello sbarco dei migranti a fini commerciali.
'Quello che siamo andati a visitare - si legge nella lettera postata dalla sardine - è un centro di innovazione culturale fondato nel 1994 che ha sede in quella che è la prima opera dell'architetto Tadao Ando in Europa'. E da qui è un crescendo di ammirazione. 'Un luogo suggestivo dove i concetti di comunicazione, creatività e innovazione si intrecciano con temi delicati quali immigrazione, HIV e violenza di genere. Uno spazio creato appositamente per stimolare il pensiero alternativo e il rinnovamento culturale in un paese come l'Italia, spesso attaccato per la sua staticità'.
I like ed i commenti entusiasti alla lettera sulla foto (che le sardine non pubblicano ma commentano), esplodono. Le sardine di ogni età sono dichiaratamente commosse. 'Ci fate ritornare al '68' e al suo spirito' - si legge in alcuni post. Ed è così che le sardine riescono a fare dimenticare al popolo della sinistra risvegliato nelle piazze virtuali e reali, ciò che spesso a Benetton (e a Toscani), è stato detto, e criticato in riferimento al lavoro, all'ambiente, alle delocalizzazioni....
Le sardine diventano testimonial perfetto, capace di affrancare dal passato, ma anche dal presente e per il futuro. Agli occhi dell'opinione pubblica. Perché ciò che le sardine ammirano e condividono, autodichiarati e riconosciuti paladini della 'politica buona' e nobile di spirito, non può essere negativo. E a chi comunque, storce ancora in naso di fronte a quella immagine che tutt'altro che spontanea sembra pronta per un poster 6x3, le sardine spiegano: 'La visita è stata organizzata su invito di Oliviero Toscani per avviare un confronto con i ragazzi e ragionare su come innovazione e comunicazione politica possano dialogare e aiutarsi a vicenda....alla fine dell'incontro è passato Luciano Benetton per salutare e ascoltare parte del dibattito. Quando i ragazzi ci hanno chiesto di fare una foto di gruppo ci è sembrata una richiesta legittima. Non abbiamo pensato che quella foto sarebbe stata strumentalizzata per associare le sardine ai poteri forti, alle concessioni autostradali, alle tematiche sociali e ambientali legate alla produzione industriale di abbigliamento nel mondo. Deluderemo chi ci ritiene in grado di riaprire la trattativa tra governo e Autostrade per l'Italia in sole quattro ore. Deluderemo chi pensa che incontrare dei ventenni interessati al legame tra creatività e tematiche politiche sia un endorsement a un modello di sviluppo che in tante occasioni ha dimostrato di essere non sostenibile'.
Eppure, ad essere un pò maligni, questi riferimenti al tema autostrade, alle politiche ambientali, all'endorsement, pronunciati in posa in un sereno sabato pomeriggio dall'esclusivo giardino dell'eden radical chich di Toscani e Benetton, qualche pensierino, rispetto al tentativo, pur indiretto, e nemmeno malcelato, di affrancare l'immagine degli stessi di fronte all'opinione pubblica ed in particolare, soprattutto in questa fase, al governo, ce lo fa venire.
E non solo per la lettera in se, che già ne contiene e ne afferma tutti gli elementi (seppur nella forma della negazione), ma per la ravvicinata sequenza temporale con la quale la lettera stessa, viene immediatamente seguita, come post nella stessa pagina delle 6000 sardine, da un'altra. Questa volta non indirizzata alle sardine 'vittime degli attacchi ricevuti a causa della foto', ma al governo, ed in particolare al Presidente del Consiglio Conte.
'Abbiamo bisogno di confrontarci, di dialogare e trovare interlocutori credibili e leali. Capiamo l’attenzione della politica parlamentare, ma abbiamo bisogno di risposte e non di attestati di simpatia...preferiamo i politici coraggiosi e lungimiranti a quelli che ogni giorno dicono di risolvere un problema'
Sardine, Toscani/Benetton, Governo PD. Una triangolazione perfetta. Costruita anche in questo caso a tavolino. Almeno pare. E non da ieri. Ma a dirlo, anzi solo pensarlo, è da cattivi, da odiatori. Anche se riprendendo il grande Renato Zero si potrebbe liquidare il tutto, che metterebbe d'accordo tutti, con 'Il triangolo no, non l'avevo considerato'.
Gi.Ga.