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Al netto della demagogia, dell'interesse di parte, della voglia di rincorrere i 5 Stelle, non si possono che condividere le parole del presidente della Regione Stefano Bonaccini sul caso-vitalizi. Parliamo non della legge nazionale sulla quale M5S e Pd fanno a gara a chi è più bello (e infatti in corsa c'è Matteo Richetti) ma della legge regionale approvata due mesi fa. E' notizia di oggi infatti che 69 ex consiglieri regionali non si dicono d’accordo sulla norma approvata dalla regione lo scorso maggio che prevede la decurtazione di solidarietà del vitalizio per tre anni, il divieto di cumulo con altri vitalizi oltre che l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni e hanno firmato il ricorso presentato al Tar dell’Emilia Romagna contro questa disposizione. Tra i nomi, ovviamente trasversali, ci sono l’ex sindaco di Modena Giuliano Barbolini, l’ex presidente della Regione Luciano Guerzoni, e ancora Isabella Bertolini, Andrea Leoni, Isa Ferraguti.
Le motivazioni? La legge è scritta male, si toccano diritti acquisiti e altre amenità. Senza vergogna.
E allora eccole le parole di qualche giorno fa del presidente della Regione Bonaccini. Parole che è difficile non sottoscrivere.
Io quattro anni fa fui il primo consigliere regionale in Italia (insieme a Matteo Richetti, Palma Costi ed altri 12 consiglieri regionali di allora) a cancellarmi volontariamente il vitalizio, che dunque non percepirò mai. Lo feci perché mi appariva ormai un insopportabile privilegio agli occhi dei cittadini, in particolare di quelli che hanno perduto il lavoro, o faticano ad arrivare a fine mese, e di quelli che percepiscono pensioni minime. Allo stesso tempo, la scorsa legislatura si decise di cancellare per sempre i vitalizi per i futuri consiglieri ed assessori regionali. Dunque da questa legislatura e per quelle future nessuno potrà più percepire il vitalizio.
Dispiace che a fronte di una recente legge regionale, voluta e approvata dall'assemblea legislativa, che prevede un contributo minimo di solidarietà da parte degli ex assessori e consiglieri (che peraltro il vitalizio lo continueranno a percepire o lo percepiranno), che innalza da 60 a 67 anni l'età dalla quale coloro che lo maturarono in passato lo potranno percepire; e che abolisce il cumulo di vitalizi (perché c'è chi a quello della Regione cumula anche quello di passate legislature in Parlamento) ci sia chi abbia pensato bene di fare ricorso. Tutto legittimo, ci mancherebbe, ma decisamente sorprendente a fronte di misure così equilibrate e di assoluto buon senso.
Non c'è molto da aggiungere, se non la fotografia della vergogna di chi sfida il buon senso pur di non rinunciare a preservare i propri assurdi privilegi. E Bonaccini ha davvero ragione.
Leo
Redazione Pressa
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