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Per vederla in positivo è un po’ come il Modena che fallisce, riparte dalla serie D e i tifosi riscoprono una identità perduta. Per vederla onesta è come il Generale di De Gregori che, nonostante la guerra sia finita, resta lì e non si arrende. E poco importa in quella guerra si abbia vinto o perso. Il Generale non vuole neppure sapere cosa ci sia dietro la collina. Per gli ultimi volontari la festa dell’Unità è l’unico mondo possibile: il muletto da guidare, la birra da spinare, le chiacchierate fino a tardi. Soldati di un partito che li ha delusi, traditi e ingannati ma che continuano a servire perché fuori è peggio. E non è detto abbiano torto.
Tra pochi giorni riparte la festa di Ponte Alto e, come ogni anno, non si può nonostante tutto non ammirare l’entusiasmo dei volontari rimasti.
I vertici locali del Pd li sfoggiano come gioielli preziosi, specie protetta da tutelare e loro lasciano che si sfrutti la loro bella immagine. Per la causa.
Ma Renzi? Bersani che se ne è andato? Bonaccini che cambia leader come cambiare camicia? Letta? La Boschi? Orfini? Ma non vi imbarazza essere a servizio di costoro? O ancora l’articolo 18 bocciato, le banche, i democristiani ancora lì a far prediche, le Coop che fanno affari peggio dei Padroni? Ah i Padroni... Niente da fare. Domanda sbagliata, sbagliato anche solo pensarla. I volontari non sono a servizio di un gruppo politico, in fondo nemmeno di un partito. A loro non interessa neppure se a livello locale (modenese e emiliano) il Pd è ora sinonimo soprattutto di interessi economici da preservare, di appalti da vincere (si pensi all’appalto Sant’Agostino), di imprese da escludere (si pensi solo al caso Esselunga nell’area dell’ex Consorzio) e di nomine di Sistema. I volontari - quelli veri - nulla vogliono aver a che fare con questo. Sono a servizio della loro identità. E a quella, cascasse il mondo, non rinunciano. Non si rinuncia a se stessi perché poi dove ci si va a prendere?
Ma questo a quel che resta del Pd interessa pochissimo. Vergogna doppia, forse la colpa più grave.
Leo
Redazione Pressa
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