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Fondazione Cassa Carpi, Righi con Balestrieri si smarca dal Pd

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La Cogato non ha nessuna possibilità di essere nominata perché dipendente di Aimag, strada in salita anche per Tosi


Fondazione Cassa Carpi, Righi con Balestrieri si smarca dal Pd
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Ma c’è davvero qualche barlume di speranza che con il nuovo sindaco Riccardo Righi a Carpi qualcosa possa cambiare, rispetto agli ultimi vent’anni dei Kalinka Boys – definiti così dall’ex sindaco Werther Cigarini, che sul loro presunto malgoverno ci ha pure fatto un libro? Lo vedremo presto: perché per Righi è già arrivata la prima nomina di peso: un consigliere in Fondazione Cassa Carpi.
Nel giorno della scomparsa di Gianfedele Ferrari - che dell’ente di Palazzo Brusati Bonasi è stato presidente per tre mandati - il Comune di Carpi ha infatti presentato la propria terna di candidati per la sostituzione del dimissionario Giovanni Taurasi, che ha dovuto giocoforza lasciare per tentare la scalata al Consiglio regionale. In diversi avevano sperato in un rientro di Taurasi, vista la mancata elezione.
Ma il sindaco Righi, in capo al quale spetta integralmente l’onere di comporre la terna, ha scelto diversamente.

Proponendo, in sostituzione dello storico ricercatore, tre candidati pescati direttamente dalla nomenclatura del PD locale: Elena Cogato, già assessore a Novi e trapiantata a Carpi, impiegata da 10 anni nel settore recupero crediti di Aimag, candidata nella lista PD al consiglio comunale ma esclusa dal consesso per le poche preferenze raccolte; Nicodemo Balestrieri, esperto in contabilità e revisione e gestore di diversi centri di spedizione, anch’egli candidato al consiglio comunale di Carpi in quota PD e escluso per le poche preferenze raccolte; e Simone Tosi, il Richelieu di Alberto Bellelli, che non ha bisogno di un CV.

Ma al di là delle valutazioni sul CV, secondo alcuni osservatori sarebbero importanti le valutazioni politiche conseguenti alla nomina.
Mentre alla fine di politico non ci sarà nulla, se non la furbizia di Righi.
Se è valida la sequenza trapelata, la preferita apparente è la Cogato. Il cui nome era già stato proposto per la giunta carpigiana a giugno, salvo dover lasciare il posto alla commerciante Paola Poletti, molto vicina alla segretaria del PD Daniela Depietri. Ma la Cogato non ha nessuna possibilità di essere nominata perché dipendente di Aimag – società della quale la Fondazione detiene un significativo pacchetto del 7,5%, che si vocifera verrà ceduto nei prossimi mesi a Hera, assieme a quelli dei comuni di Carpi e di Soliera. Un conflitto di interessi difficilmente superabile, specie in questa delicata fase.

Così come sarà difficile poter entrare per Tosi, visto che in Fondazione è già presente con il pesante ruolo di vicepresidente l’ex sindaco Enrico Campedelli – del quale Tosi è stato assessore di punta e stretto collaboratore prima di occuparsi di Bellelli. Con Tosi assieme a Campedelli diventerebbe troppo evidente lo sbilanciamento della Fondazione verso l’amministrazione carpigiana. Fondazione i cui organismi di indirizzo e controllo, da statuto e almeno nelle apparenze, devono essere terzi rispetto agli enti di nomina. Dubitiamo davvero che Campedelli vorrà imporsi per forzare la scelta dell’amico Simone.
Per questo avrà gioco facile a entrare Balestrieri, il vero preferito di Righi. Che se non altro di analisi finanziaria e bancaria se ne intende, oltre che di gestione del patrimonio: lui stesso specifica nel CV di occuparsi dell’immobiliare di famiglia. E soprattutto un altro che, come Righi, con il PD c’entra poco.

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Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della te..   Continua >>


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