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“Le dimissioni dell’assessore Gabriele Giacobazzi non sono un tema all’ordine del giorno, una sua eventuale elezione alla presidenza dell’Ordine degli Ingegneri, infatti, non presenterebbe elementi di incompatibilità. Che stiano pensando a lui per quell’incarico è semplicemente l’ennesima conferma della sua autorevolezza e della stima che gode anche tra i suoi colleghi”. Così il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli interviene con una nota ufficiale per rispondere a quanto pubblicato oggi sulla Gazzetta di Modena circa le possibili dimissioni dalla giunta dell’assessore ai Lavori pubblici in vista di una sua possibile elezione al vertice dell’Ordine professionale. “Ho incontrato Gabriele per fare il punto su alcuni dei progetti a cui stiamo lavorando – aggiunge il sindaco – e abbiamo convenuto sull’opportunità che lui continui il suo impegno nell’amministrazione, arrivando a concludere gli interventi che riteniamo strategici.
Sono certo che, nonostante alcune esigenze familiari, l’assessore Giacobazzi saprà affrontare, con l’aiuto di tutta la Giunta, le sfide che ci attendono”.
Ovviamente non si può che rispettare e fare il più sincero in bocca al lupo all'assessore per le sue attuali esigenze familiari, ma al netto di questioni personali è impossibile non ricordare come l'inopportunità del ruolo ricoperto da Giacobazzi non stia tanto nella sua possibile futura elezione a presidente dell'Ordine degli ingegneri. Una carica poco più che onorifica. L'inopportunità sta tutta nel suo passato.
Gabriele Giacobazzi è l’ingegnere edile che nell’aprile 2012 sostituì Daniele Sitta in giunta, unico assessore confermato da Giancarlo Muzzarelli rispetto alla squadra di Giorgio Pighi.
Ma Giacobazzi è stato anche presidente per 32 anni della cooperativa Politecnica. Politecnica è una delle più importanti società nel campo dei servizi di ingegneria ed architettura in Italia (oggi presieduta dalla vicepresidente di Legacoop Estense Francesca Federzoni) e ha progettato i più importanti interventi urbanistici realizzati dall'amministrazione comunale modenese, proprio durante i 32 anni di presidenza di Giacobazzi.
Politecnica si è occupata della progettazione del restauro dell’ex-convento San Paolo (9mila metri quadrati per un intervento dal costo complessivo di 17,5 milioni di euro). Politecnica ha curato la progettazione della tanto discussa riqualificazione del Polo Sant’Agostino (20mila metri quadrati per cantiere dal costo oggi salito a 120 milioni e nel quale la Fondazione Crmo investe circa 60 milioni). Politecnica ha diretto i lavori di recupero della casa Natale Enzo Ferrari (il complesso museale di 5000 metri quadrati, costato circa 18 milioni di euro inaugurato nel 2012). E ancora: Politecnica ha progettato (attraverso un suo socio) le opere idrauliche e le opere stradali del Nuovo Polo Ospedaliero di Modena e Diversivo, si è occupata del progetto esecutivo di riqualificazione urbana della fascia ferroviaria-quadrante nord, ha progettato le opere di urbanizzazione al Comparto ex Mercato Bestiame e le opere strutturali e di indagine sismica per la ristrutturazione del Teatro delle Passioni nel complesso ex Amcm, ex Enel (41mila euro con delibera di marzo 2016) e per la stessa area, in base a una determina del novembre 2016, effettuerà anche la progettazione antisismica esecutiva per 44mila euro. In particolare sull’Ex Amcm Politecnica ha presentato il 9 gennaio scorso insieme a Cmb, l'Aec di Zaccarelli, il Coseam che fa riferimento a Piacentini costruzioni, Neri, Garc e Arkè l’unica offerta per la riqualificazione complessiva del comparto: parliamo di un mega cantiere da 35 milioni di euro (esclusi gli interventi già finanziati) che si prevede avrà una durata di 36 mesi.
Questo solo per restare alle delibere del Comune di Modena (Politecnica, per fare qualche esempio, ha anche progettato la quarta linea dell’inceneritore di via Cavazza, il restauro delle facoltà sia di Giurisprudenza che di Ingegneria che di Medicina e ha progettato l’ospedale di Baggiovara).
Ecco forse l'inopportunità sta in questo: che l'assessore all'urbanistica del Comune di Modena (poi passato ai lavori pubblici) sia l'uomo che prima della pensione e prima di entrare in giunta - da presidente di una società privata, Politecnica, - ha costruito la Modena che conosciamo attraverso gli appalti assegnati proprio dal Comune di Modena.
Giuseppe Leonelli