Giunta Mezzetti, Fdi sempre più dialogante: l'opposizione la fa il Pd
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Giunta Mezzetti, Fdi sempre più dialogante: l'opposizione la fa il Pd

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Tra la minoranza si smarcano Modena, Giacobazzi e Parisi. Paradosso tutto modenese, ma che ormai risulta evidente agli occhi di tutti gli osservatori politici


Giunta Mezzetti, Fdi sempre più dialogante: l'opposizione la fa il Pd
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Alla fine per trovare una voce critica alla giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Massimo Mezzetti occorre guardare nei banchi del Pd e tra i liberali-civici di opposizione (Giacobazzi di Forza Italia, Modena di ModenaxModena e Parisi di Modena civica). Un paradosso tutto modenese, ma che ormai risulta evidente agli occhi di tutti gli osservatori politici. Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, seguita dalla Civica di Negrini e in parte dalla Lega sul tema urbanistico e rifiuti (di fatto 8 consiglieri di minoranza su 11 totali), ha dimostrato sinora di concedere ampie aperture alla giunta mettendo in campo un approccio estremamente dialogante (per usare un eufemismo).
Dialogo sull'urbanistica (con il voto a favore sullo stop di Mezzetti ai 19 progetti), dialogo sui rifiuti (con la nota entusiasta per la svolta rispetto ai sacchi in strada) e dialogo sulla sicurezza (con il cambio di passo riconosciuto all'assessore Camporota). Silenzio sull'imbarazzante caso Seta, silenzio sul pasticcio di Zanca sul parcheggio Aldi, timidi interventi sulla figuraccia del sindaco legata alla lettera sulla tariffazione puntuale pensata da Hera, poi smentita.
Al netto del meritorio ricorso al Tar di Elisa Rossini sul caso Moschea (qui), gli unici attacchi giunti dai meloniani sono infatti indirizzati al Pd, salvaguardando la giunta e Mezzetti in particolare. Tutto, ovviamente nel nome di una opposizione sempre più ‘costruttiva’ e ‘responsabile’ che evidentemente, almeno nelle intenzioni, cerca di accreditarsi come ‘affidabile’ agli occhi dei cittadini. Strategia che vedremo nel tempo quanto risulterà vincente.

E allora tocca proprio al Pd fare da controcanto rispetto alle politiche di Mezzetti. Tocca al Pd ricordare al sindaco che egli sarà pure non iscritto ai Dem, ma che è stato eletto coi voti del partito e che senza quei voti passerebbe le sue giornate tra una gitarella di piacere a Roma e una visita in gondola a Venezia. Tocca al Pd ricordare a Mezzetti che umiliare la giunta precedente per pura competizione con Muzzarelli (e senza cambiare nulla nella sostanza) non significa propriamente fare il bene della città. Tocca al Pd sottolineare come il braccio di ferro con Seta e con Hera stia andando decisamente male e che l'aumento dell'Irpef in bilancio, pensato dall'assessore Molinari, sarebbe fantastico in termini redistributivi, se non fosse che il parametro Isee non rispecchia esattamente la reale situazione delle famiglie e penalizza oltremodo i redditi medi oggi sempre meno medi e sempre più poveri nei fatti.
Insomma, in questo inedito asse Mezzetti-Fdi, al Pd, come evidenziano anche gli ex ribelli di Modena Volta Pagina, spetta la responsabilità di fare opposizione ed anche per questo il dibattito sul futuro segretario cittadino e provinciale (i giochi sono ormai fatti per il duo Reggianini-Lenzini) acquista un valore importante. In fondo nella Modena dei paradossi, significa scegliere chi guida la critica al sistema di potere locale.
Giuseppe Leonelli

Giuseppe Leonelli
Giuseppe Leonelli

Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato ..   Continua >>


 
 

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