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La fretta è cattiva consigliera, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, quel ch’è fatto è reso: alla luce dei risultati di oggi, sembra difficile trovare un adagio e un luogo comune che non si adattino alla scelta di Massimo Mezzetti, sindaco di Modena, di preferire per la sua giunta Paolo Zanca, commissario di Azione Calenda Modena, al consigliere uscente e rieletto di Modena Civica Katia Parisi. Con tante discussioni. Con la motivazione, riportata sui giornali dalla Parisi, che 'nonostante avesse meno voti, Azione era importante per gli accordi politici in vista delle elezioni regionali'.
Scelta che speriamo veramente sia stata imposta dal PD nazionale. Specie alla luce dei risultati ottenuti da Azione già in quella tornata elettorale: nella quale elesse un consigliere a Modena, Paolo Ballestrazzi, ma fu l’unico in provincia e neanche di Azione.
Con risultati estremamente deludenti specialmente a Carpi, dove correva Simone Morelli, l’uomo di punta di Zanca e di Matteo Richetti. In questi pochi mesi di giunta, poi, non è che Zanca abbia proprio brillato. L’unica azione veramente degna di nota, in negativo, è il viaggio in Brasile che lo vedrà impegnato, assieme a Vittorio Molinari e alcuni dirigenti del Comune, nel rinnovo del gemellaggio con Londrina. A spese dei cittadini, ovviamente, come sottolineato dall'ottimo Platis. Per il resto solo nomine, discussioni e polemiche, come quella della partecipazione di un dirigente Hera alla commissione sulla gara d’appalto per l’illuminazione per sostituire.. Hera.
E il risultato s’è visto nelle urne, con zero eletti in regione, unica compagine della coalizione. Nonostante il nome di Calenda nel simbolo e un’alleanza con non si capisce neanche quanti partiti, Azione ha preso meno della metà dei voti dei civici pararenziani.
Se la débacle regionale non può essergli interamente attribuita, sulle spalle di Zanca c’è però la formazione di una lista modenese oggettivamente imbarazzante. Con una candidata democristiana giudicata incandidabile dalla commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie. Per una campagna elettorale altrettanto imbarazzante, con Carlo Calenda venuto a Modena e lasciato fuori dal portone della Maserati. E i candidati di punta fermi a un numero risibile di preferenze: solo 229 per Morelli e 349 per la prima classificata Stefania Cargioli. Numeri con i quali non si entra neanche in consigli comunali di comuni di seconda fascia, per capirci. Mentre i rivali di Modena Civica hanno preso il triplo dei voti di lista. E Vincenzo Paldino, marito della Parisi, ha sfondato le 1'800 preferenze personali.
Ma tutto questo non fa temere nulla a Mezzetti. Che è un fine politico dai nervi saldi e uno che guarda molto avanti. Muzzarelli e Paldino possono scalpitare e lamentarsi finché vogliono, e così i media a loro vicini, e nel breve possono anche mettere pressione. Ma fra un paio di mesi, quando sarà composta la giunta di Michele De Pascale e entrambi resteranno a becco asciutto, tutto passerà nel dimenticatoio. Zanca, nella sua debolezza, fa molto comodo a Mezzetti come miglior alleato possibile: quello che avendo un piede nella fossa, sempre e solo politicamente parlando, non può pretendere niente e dice sempre di sì. Mentre Muzzarelli e Paldino sono ben noti per non essere mai sazi. Muzzarelli, che a sua volta è un finissimo politico e vede altrettanto avanti, sta solo alzando la posta per ottenere un posto per Ludovica Carla Ferrari, sua fedelissima. O farle credere di aver lottato come un leone. Mentre per i Paldino, che devono ancora farsi un po’ di ossa, sarà per la prossima volta.
Eli Gold
Eli Gold
Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett.. Continua >>