Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Discontinuità, cambiamento dall'interno, automiglioramento. Un tempo era questo il mantra del centrosinistra modenese, parole paravento che, certo, servivano solo a giustificare la totale continuità e autoconservazione settantennale, ma che comunque salvavano un minimo di forma. Il Sistema si premurava di apparire autoriformante. Ecco, oggi con il Muzzarelli bis nemmeno questa maschera è necessaria. Non c'è bisogno di evocare discontinuità o cambiamento. Nessuna riforma. Muzzarelli col voto del 26 maggio era legittimato a ripresentare se stesso e la sua squadra senza cambiare nulla. Assolutamente nulla. E così ha fatto oggi. Giustamente.
A Modena gli elettori hanno scelto, voluto, preteso la continuità. Continuità totale pur di non affidarsi alla armata Brancaleone, filo Terra dei Padri, arrogante e incapace di dialogare con gli alleati, della Lega.
Così, complice una opposizione disastrosa che a guida Carroccio in città (a differenza di quanto avvenuto a Sassuolo o a Mirandola) ha sbagliato tutto, candidato sindaco, alleanze, strategie e comunicazione, complici Forza Italia e Fratelli d'Italia sottomessi e umiliati, i modenesi con il loro voto, con il 54% dei consensi nell'anno in cui il ballottaggio doveva essere scontato a Modena, hanno affidato il loro futuro nelle mani del Pd chiedendo semplicemente a Muzzarelli di fare Muzzarelli. Scongiurandolo di non cambiare nulla. Perchè quel cambiamento disegnato a Modena città dalla Lega non era semplicemente una alternativa di governo. Era nulla, peggio del nulla forse. E così Muzzarelli, magnanimo, ha fatto. Ha raccolto quella preghiera e si è presentato identico a se stesso. Controriforma senza essere passati per la riforma. Restaurazione di una continuità perenne. Sistema sia per sempre.
Muzzarelli annunciando la sua giunta, oggi ha fatto Muzzarelli e ha dimostrato quello che 5 anni fa disse: l'uomo forte a Modena è lui. E lui decide. Decide di confermare Cavazza nonostante il niet dei cattolici, decide di far entrare in giunta il segretario Pd Bortolamasi, decide di scegliere come braccio destro per il dopo Costi (una perdita politica importantissima per il sindaco) il giovane Guerzoni che porta in dote il vecchio e influentissimo padre, decide di annunciare in solitaria la conferma del capo ufficio stampa e del direttore generale. Decide. Perchè questo gli è stato chiesto.
E ora? Ora sta all'opposizione dimostrare i limiti di questa conservazione, che una riforma, un cambiamento vero sono indispensabili. Ora la Lega deve ripartire, con umiltà, allargando le alleanze, deponendo l'arroganza, allontanando gli estremisti della Terra dei Padri, costruendo una alternativa vera. Coi mondi economici e con la società civile. Mostrando i limiti e la ruggine del Sistema Modena, quel Sistema di centrosinistra (economico, politico e istituzionale) che blocca da 70 anni la città e che una opposizione sbagliata col voto del 26 maggio ha reso ancor più forte. La Lega faccia questo, coi suoi dirigenti, con Vernole, Bargi, Golinelli, con loro perchè Forza Italia e Fratelli d'Italia non sono in grado di fare, nulla, irretiti nella loro necessità di salvare un orticello striminzito e autoreferenziale. Si assuma questa responsabilità la Lega, da domani, da oggi. Dimostri di essere forza seria di centrodestra, liberale, plurale, antifascista, dimostri di non essere a Modena la Lega degli slogan pietosi di Salvini. Si può fare. Modena è Modena e lo merita. Insomma, il centrodestra prenda atto delle macerie e riparta. Parta. Perchè senza questa presa di coscienza, questo bagno di umilità, il Pd e Muzzarelli saranno, o meglio sarà, sempre più legittimato a fare se stesso. Cosa che, peraltro, gli riesce benissimo.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>