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Gli idranti e le cariche di Trieste su cittadini con le mani alzate, seduti a terra, uniti in una sorta di social catena pacifica feriscono ancora, a distanza di una settimana. Quegli idranti feriscono i pensieri, li aggrovigliano e tolgono il sonno. Come feriscono le parole di condanna a strascisco che da mesi vengono pronunciate, anche da rappresentanti delle istituzioni, verso ogni pensiero difforme, appiattendo ogni critica sulle posizioni violente e ingiustificabili messe in campo oggettivamente da una piccola minoranza (criminale) di contestatori.
Anche il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli giovedì in Consiglio comunale si è esibito in questo ben poco edificante esercizio cercando di cucire la nuova lettera scarlatta (non più la A di adultera, ma la F di fascista) non alla ristretta fetta che fascista lo è ancora davvero, ma a tutte le piazze e a tutte le manifestazioni che, ovviamente, di mussoliniano non hanno nulla.
'A Trieste non ci sono tanti lavoratori portuali, davanti alla Fiat non c'erano tanti lavoratori metalmeccanici - ha detto Muzzarelli -. C'erano altre categorie e le matrici di riferimento di quelle presenze sono matrici comuni e occorre preoccuparsi'.
Insomma, anche per il sindaco di Modena, chi protesta, chi non è d'accordo sul passaporto sanitario (e lo sono sia persone vaccinate che persone non vaccinate) è ascrivibile alla galassia 'fascista'.
Il clima che oggi si respira nel nostro Paese e a Modena è questo. Un clima che offende la vera Memoria e la condanna agli orrori del Ventennio, perchè la strumentalizza e ne usa la forza positiva per combattere battaglie altre e, in fondo, per tacitare ogni forma di voce stonata.
Ecco allora che ancor prima delle critiche al green pass, ancor prima delle argomentate perplessità sulla vaccinazione per i giovanissimi, forse il vero rischio che stiamo correndo è rappresentato proprio dalla evidente criminalizzazione del dissenso.
Di tutto il dissenso.
Puliamo il campo da deliranti teorie del complotto. Nel vaccino non vi è il demonio. Il vaccino non renderà gli essere umani ripetitori ambulanti e di certo non sterminerà la popolazione mondiale. Queste sono baggianate frutto dei danni provocati dalla legge Basaglia.
Puliamo il campo in modo chiaro anche da azioni violente, da manifestazioni non autorizzate e da raduni che nulla hanno a che vedere col merito dei problemi. Raduni peraltro giustamente annullati a Trieste e che vanno condannati ovunque dovessero materializzarsi. Modena compresa. I delinquenti sono delinquenti. E vanno perseguiti.
Baggianate complottiste e prove di forza illegali di piazza peraltro che non fanno che accrescere il vero pericolo sotteso alla gestione tutta Italiana (e che il nostro Paese vorrebbe esportare) della Pandemia. Il pericolo è quello di costruire e avvallare, magari proprio usando come giustificazione la sacrosanta condanna a queste allucinazioni di pochi, un nuovo modello di democrazia. Una democrazia autoritaria, per usare un ossimoro. Una democrazia nella quale, una volta convinta la maggioranza, ci si può permettere di reprimere la minoranza. Qualunque essa sia, qualunque idee essa esprima. Prima delegittimandola nel dibattito pubblico con un capillare controllo dei principali media, poi annegandola sotto gli idranti, infine piegandola a manganellate.
Ebbene, tornando all'attualità stringente, è evidente come uno scenario simile sia rischioso sia per coloro che oggi possiedono il Green Pass, sia per coloro che non lo hanno ed è evidente come le proteste pacifiche di pochi vadano tutelate da tutti. Come il Wwf coi Panda, perchè il rischio che stiamo correndo è quello di dover assistere all'estinzione del pensiero critico, giusto o sbagliato esso sia, in nome di un pensiero che chi governa ha deciso essere quello Giusto. E poco importa oggi lo sia davvero, domani - con queste basi - tutto è possibile.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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