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Green pass, un anno dopo: l'Essere umano sopra le macerie

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Vorrei poter credere che l'Essere Umano continui ad esistere nonostante quelle macerie. Vorrei pensare che esso non sia soltanto un ricordo


Green pass, un anno dopo: l'Essere umano sopra le macerie
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Sei agosto 2021. È passato un anno. Eppure, mi pare sia trascorsa un'eternità da quella data. Una data che ha rappresentato un vero e proprio spartiacque nelle nostre vite. Un muro si è innalzato improvvisamente, dividendo la nostra esistenza in un prima e in un dopo.
Il sei agosto 2021 siamo stati divisi. Divisi in due poli opposti che rappresentavano rispettivamente il Bene e il Male. Da una parte i buoni e dall'altra i cattivi.
Il sei agosto 2021 siamo stati divisi ed oggi, sei agosto 2022, esattamente un anno dopo quella famigerata data, coloro che per mesi hanno rappresentato i cattivi sono stati dimenticati. Dimenticati dai loro amici, colleghi, familiari.

Lo scontro diretto è ormai cessato, così come la caccia al capro espiatorio nella sua forma più violenta, eppure quel muro è ancora lì. Maestoso e imponente, ci ha impedito per mesi di comunicare.

Non importa se ora sia stato abbattuto o quasi (non per tutti purtroppo) perché le sue macerie sono rimaste lì ferme e irremovibili. Pare che nessuno abbia il coraggio di spostarle. Forse alcuni nemmeno le vedono o preferiscono non vederle.
Sarebbe bello pensare che quel muro sia stato soltanto un incubo. Eppure, io sento il bisogno di fare i conti con quelle macerie. Tra esse posso ritrovare la mia sofferenza, le mie delusioni, le mie domande, le mie contraddizioni e i miei compromessi sofferti. Insomma, tutto ciò che ha contribuito a rendermi una persona dimenticata.
Mi rendo conto che fare riferimento a come ho vissuto questa esperienza possa essere scambiato per vittimismo o esibizionismo ma credetemi, non è così.
Sto parlando di me perché credo che l'unico modo per raccogliere quelle macerie sia fare i conti con sé stessi e con la propria interiorità.

Guardarsi dentro e chiedersi che cosa significhi per ciascuno di noi essere una persona, un Essere Umano.
Già... un Essere Umano. Ricordo che quasi un anno fa scrissi una lettera per incoraggiare le persone a riflettere sulla necessità di non farsi la guerra gli uni contro gli altri e, soprattutto, ricordarsi di essere semplicemente... degli esseri umani. Con le proprie idee, i propri principi e la propria dignità.
Voleva essere un messaggio di pace e di speranza perché allora riponevo ancora una grande fiducia nel cuore e nella coscienza dei singoli.
Oggi mi sono ritrovata a rileggerla perché sentivo il bisogno di ripercorrere tutto ciò che è successo in questi mesi a partire dai suoi esordi, superficialmente tollerati e, in alcuni casi, accolti con un grottesco entusiasmo.
Ricordo che allora ero piuttosto spaventata e allarmata per ciò che stava succedendo ma pensavo davvero che prima o poi le coscienze si sarebbero risvegliate e ci saremmo di nuovo protetti a vicenda da quella guerra civile che vedeva amici, fratelli, genitori e figli lottare gli uni contro gli altri. Eppure, man mano che i mesi passavano, il muro diventava sempre più alto, mattone dopo mattone. Facevo sempre più fatica a rivolgermi a quell'Essere Umano a cui avevo fatto appello nella mia lettera. Egli era sparito e al suo posto erano rimasti solo Voi e Noi, che giorno dopo giorno diventavano sempre più agguerriti e rancorosi oppure semplicemente apatici, indifferenti, emotivamente sterili.
Voi e Noi non erano in grado di rispondere alle domande che avevo posto alle quali se ne erano aggiunte altre, prima fra tutte 'Perché?', un dilemma che ancora oggi mi tormenta. So che può apparire banale ma io me lo chiedo ogni giorno.

Perché abbiamo permesso tutto questo? Come abbiamo potuto farci così male l'uno con l'altro?' Come è potuto avvenire tutto ciò? Perché alcune persone a me care mi hanno abbandonata? Perché si comportano come se non fossi mai esistita? Perché il mio passato di amica, studentessa o semplice ragazza di vent'anni è stato dimenticato?
Non riesco a trovare una risposta, o meglio una risposta che mi soddisfi, una risposta che anche l'Essere Umano avrebbe condiviso perché in linea con la sua coscienza.
Pur informandomi e leggendo numerosi articoli sugli effetti della propaganda nella psicologia delle masse che mostrano come, in realtà, sia molto più di quello che si pensa dare vita a Noi e Voi se si applicano le giuste strategie di manipolazione collettiva, non riesco a trovare una risposta. O meglio ad accettare una risposta.

Forse sono solo un'ingenua che non vuole aprire gli occhi. Forse non ho il coraggio di ammettere come la nostra coscienza sia in realtà così debole e impotente da non essere in grado di guidarci nelle nostre scelte e nel nostro agire quotidiano. Forse i nostri principi e i nostri valori sono molto più manipolabili ed effimeri di quello che pensavo. Tuttavia....
Vorrei poter credere che l'Essere Umano continui ad esistere nonostante quelle macerie. Vorrei pensare che esso non sia soltanto un ricordo o ancora peggio un'illusione. Che non sia così semplice abbatterlo. E che in fondo il suo valore e il suo coraggio saranno sempre più forti della violenza di Noi e Voi.
Infine vorrei poter credere che l'Essere Umano si ricorderà delle persone dimenticate e porrà loro delle scuse con la promessa di non andarsene mai più.
A quel punto forse le mie domande smetterebbero di tormentarmi. Certo, non mi abbandonerebbero, credo non lo faranno mai, ma sicuramente cesserebbero di farmi soffrire. A quel punto tutti noi forse avremo il coraggio e il desiderio di raccogliere quelle macerie. E quel muro che ha fatto sì che venissimo prima divisi e poi dimenticati, sarà solo un ricordo.

Camilla Dolcini

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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