I cuochi salveranno il mondo, rendendo visibile l'invisibile

Lo chef Bottura si lancia in una improbabile 'parabola' a TRC e annuncia un nuovo incontro con 'Barak' nel fine settimana


'Stiamo parlando di nutrire il pianeta in una chiave veramente profonda e culturale, stiamo cambiando e stiamo influenzando la mentalità di tante famiglie.
Sono italiano, sono emiliano, sono profondamente legato al sociale e questo mi permette di avere una visione di futuro del cibo ma anche un approccio culturale completamente diverso da un newyorkese. C'è bisogno della conoscenza dei grandi cuochi per rendere visibile l'invisibile a tutti. Ho già parlato con Barak e con Michele, molto sensibile a questo tema, e ci rivedremo il fine settimana per parlare di questo'
Parole e frasi (e mancava solo la musica celestiale) dello chef Massimo Bottura, ieri, a TRC. A promuovere i suoi refettori oltre-oceano. Sempre più guru, o presunto tale, sempre più convintamente e sfacciatamente immerso nel ruolo (evidentemente ci crede proprio), di essere guida global non solo tra i fornelli e nell'alchimia destrutturante e rigenerante di sapori tipici (e di ciò nulla da dire), ma nel gregge delle anime perse del consumismo (ma non tanto perse da non trovare poi la porta della Francescana), e dello spreco.
Tutte da riconvertire al suo 'nuovo' credo. Un credo potente, ascoltando le parole dello chef, perché capace addirittura di influenzare menti, mentalità e culture, a livello transnazionale e transoceanico. Ma soprattutto, attraverso una manciata di refettori patinati, di rendere visibile l'invisibile; l'unico credo gastronomico degno di ricevere la benedizione di Barak (così lui chiama l'ex presidente degli Stati Uniti, Barak), da incontrare nell'aperitivo del sabato sera. Perchè non è spreco attraversare l'oceano per dire a Barak (che a lui la puoi anche raccontare come vuoi ma ad un emiliano no), di non buttare il gambo della cipolla perché ci puoi fare la frittata. Perché questa, nel verbo e nelle parabole mediatiche di Bottura, è più che cultura (che fin qui, ci potrebbe anche stare), è rivoluzione culturale. Che anche se fosse è roba che mica ha inventato lui. Che se così fosse davvero, mia nonna, capace di mettere sempre a tavola 7 persone con un tozzo di pane raffermo, sarebbe assurta all'onor dei santi. E, a differenza di san Massimo da Modena, senza l'aiuto di riflettori e, soprattutto, a telecamere spente.
Gi.Ga.
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