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Ieri Stefano Bonaccini ed Enrico Letta si sono incontrati a Modena alla Festa Pd. Si respirava una atmosfera da caos calmo. Foto di rito, strette di mano complimenti reciproci, ma dietro l'apparenza era facile intravedere la tensione di due rivali interni non più alla pari. Enrico Letta coi suoi modi compassati da professore, con la camicia a quadrettini azzurri e gli occhiali del protagonista di Up, appariva come il segretario logorato di un partito in crisi, Stefano Bonaccini col suo look ricercato, gli occhiali a goccia e le provocazioni dialettiche vestiva i panni di capitan-futuro, di capo designato del risorgimento Dem che verrà.
Anche la base ormai lo ha capito. Enrico Letta non può farcela, il 25 settembre per il Pd sarà una debacle. Alleanze sbagliate, campagna elettorale spenta, cavalli di battaglia logori e di nicchia, occhi di tigre trasformati in occhi a mezz'asta, l'ex premier non è riuscito a lasciare un segno.
E se lo ha lasciato lo ha fatto in negativo. Certo, la congiuntura non è favorevole, la destra appare decisamente più brillante dopo il bagno di (apparente) purezza della Meloni all'opposizione del Governo dell'ammucchiata draghiana, ma il nipote di Gianni (Letta) ci ha messo del suo.
Non può farcela Enrico e ormai anch'egli appare se non 'sereno', rassegnato alla sconfitta. L'obiettivo è quello di limitare i danni, non certo di vincere.
E allora Bonaccini è lì ad attendere il suo momento. Non ha fretta, continua ad appoggiare il rivale e a mostrare fedeltà alla linea, ma tutto è pronto. E il momento di Stefano sarà propizio anche dal punto di vista del contesto esterno. Col Pd all'opposizione sarà facile riguadagnare consensi e cercare di apparire come il nuovo 'salvatore della patria'. E' pronto Bonaccini, forte di uno stile aggressivo, sia dal punto di vista estetico che retorico.
Forte di una storia di sinistra ormai solo anagrafica perchè la svolta centrista e pragmatica piace tanto al mondo imprenditoriale. Ai 'poteri forti', potremmo dire, che già lo guardano come il nuovo leader.
In tv sono iniziate le interviste compiacenti, nelle feste i riflettori sono tutti per lui e sui social i like si sprecano. Bonaccini da Campogalliano ormai è diventato grande, sta per diventare Bonaccini il romano. Occorre solo aspettare un mese, occorre passare per il deserto della caduta elettorale e poi il sol dell'avvenire è tutto di Stefano.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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