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Il Piano Periferie presentato a Gentiloni, e il Comune scivola sul 'nulla'

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Per negare il nulla nell'avanzamento del Piano Periferie evidenziato da La Pressa il Sindaco cita l'avvio della Casa della salute. Che col Piano periferie c'entra poco o 'nulla'


Il Piano Periferie presentato a Gentiloni, e il Comune scivola sul 'nulla'
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Nel rispondere a La Pressa, che ha evidenziato il nulla nell'attuazione del programma del piano periferie di Modena (piano senza alcun cantiere aperto che oggi il Sindaco presenterà al Presidente del Consiglio Gentiloni nella sua improvvisata visita elettorale modenese), Giancarlo Muzzarelli, attraverso il suo portavoce (che ringraziamo per la risposta), ha provato ieri sera a smentirlo, quel nulla. Provando a dire che qualcosa di realizzato invece c'è, in quel piano periferie. Che quel Piano non è poi tutto così vuoto, che non è poi così 'nulla'.  
E lo ha fatto citando però l'unico progetto, nell'elenco dei tanti che sarebbero dovuti 'partire' e che sono fermi, che con il Piano Periferie  c'entra davvero poco o nulla: la Casa della Salute.  Un progetto, quest'ultimo, che insiste su quella zona ma programmato al di là, prima del bando periferie. Quando il bando periferie nemmeno esisteva.

In altri tempi, con altri presupposti, con altri finanziamenti.
Un aspetto, quello della Casa della Salute, che il Sindaco Muzzarelli dovrebbe ricordare bene visto che fu proprio lui, il 3 marzo del 2016, quando il Piano Periferie non esisteva ancora, a presentare il progetto della nuova Casa della salute, in conferenza stampa, insieme al Direttore generale USL Annicchiarico. 'Un progetto - diceva - che rientra nel piano di programma tra Azienda Usl e Comune di Modena. Finanziato per lo più dalla Regione, e in parte dallo Stato. Comunque al di fuori del bando Piano Periferie.
Un Piano, quest'ultimo, che (e di questo gliene abbiamo sempre dato atto e merito insieme all'impegno concreto di scegliere di riprendere in mano un progetto fermo da 20 anni come quello della fascia ferroviaria lanciato ma abbandonato da Barbolini Prima e da Pighi poi), l'Amministrazione comunale, grazie al grande lavoro degli uffici tecnici, ha saputo cogliere con grande competenza.

Presentando al Ministero un progetto vincente finanziato poi con 18 milioni di euro  messi 'in palio' dallo Stato. Che dovrebbe rimettere in moto quei capitali privati (fino a 59 milioni di euro), immessi 10 anni fa, ma poi ritirati, dalle Cooperative di costruzioni che in quell'area si erano impegnate a costruire e che oggi potrebbe consentire (potrebbe perché nessun cantiere è stato ancora avviato), di ridare una speranza (almeno per la parte pubblica), a quell'area. 

Un Piano che però, in termini di cantieri e lavori (e qui dispiace dirlo ma un bando per contributo al commercio dichiaratamente inadeguato e da rifare, ed il ripristino di un portierato sociale che già c'era, entrambi citati dal sindaco come 'lavori' che insieme alla Casa della Salute, sarebbero in grado di negare il nulla, non possono essere annoverati nella lista dei cantieri), è ancora desolatamente fermo a quel cumulo di macerie da decine di migliaia di metri quadrati che da 20 anni attendono di essere rimossi nell'area dell'ex mercato bestiame. Perché il Progetto Periferie, anche nella parte definita dal Sindaco iniziale, quella del nuovo sottopasso, della riqualificazione del parcheggio, della rotatoria sul lato della porta nord della stazione e del loro collegamento con la Canaletto (progetti già presentati nel 1999 ed inspiegabilmente mai realizzati), è comunque, fermo nel cassetto.

Perché nello scorrere l'elenco dei primi interventi in programma del Piano, già dotati di progetti esecutivi e annunciati dal Sindaco quasi un anno fa, non ce n'è uno che sia stato anche solo avviato: dal Data center con l’Academy per la formazione sulla sicurezza informatica, agli interventi sull'houding sociale, dalla pazzina con il centro diurno per anziani, alla scuola innovativa. Oltre ovviamente, ai lavori per il sottopasso, a quelli per la rotatoria che erano già nei progetti non realizzati di barboliniana memoria, ed al suo collegamento con la Canaletto.

La sola cosa fatta è la consegna a Cambiamo, società partecipata del Comune, dei lavori: la stessa consegna che dopo essere stata ufficializziata e presentata in Comune due mesi fa, non ha portato ancora nulla se non all'essere riufficializzata oggi alla presenza del Premier Gentiloni. In quella che, dopo il pasticcio istituzionale fatto con Vasco (dove il Sindaco ha messo insieme l'inaugurazione di una parte di edificio pubblico, la cittadinanza a Vasco riconosciuta in un Consiglio Comunale straordinariamente ed immotivatamente fuori sede), continuerà a perpetrare un costante e consapevole superamento, da parte del Sindaco, della Par Condicio che in campagna elettorale vieterebbe alle pubbliche amministrazioni, agli eletti, e alle cariche istituzionali, di fare propaganda politica utilizzando il  proprio ruolo, e le loro prerogative istituzionali. Perché Gentiloni, nel suo tour elettorale, è libero di venire a Modena (il Sindaco ha confermato che sarebbe stato il Premier ad esprimere il desiderio della visita in città), ma il Sindaco stesso, in periodo elettorale, non dovrebbe essere libero di usare le istituzioni, gli eventi pubblici, tagli di nastro organizzati dalla sera alla mattina su cantieri inesistenti, gli strumenti della comunicazione pubblica e la visibilità offerta dal proprio ruolo, per fini politici e più o meno indirettamente elettorali. Così come è palesemente successo per Vasco e così come succederà oggi. 

Gianni Galeotti

Nella foto, una simulazione al computer di come sarà la Casa della Salute in fase di realizzazione in via Fanti

 


Redazione Pressa
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