Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
C'era una volta la sinistra 'internazionalista', quella che predicava l'accoglienza e la solidarietà, l'unità degli oppressi. Erano i tempi degli ideali. Del versare il vino e spezzare il pane davanti a chiunque, senza nemmeno alzare lo sguardo, foss'anche un assassino. Oggi chiedersi cosa sia la sinistra è come chiedersi di che colore abbia gli occhi Dio e, contemporaneamente, a livello sociale (nazionale e locale) occorre fare i conti con una rivoluzione migratoria senza precedenti. Almeno per la storia recente Europea.
Sinistra e immigrazione. Ricerca del consenso o rispetto di una identità minima di partito, di movimento. Accoglienza o muri. Dualismi che lacerano quel che resta dell'identità progressista interna al Pd.
E mentre il partito di Renzi finge di contorcersi, la Lega, i 5 Stelle, Forza Italia danno risposte facili e immediate: 'A casa', 'Blocco navale', 'Prima gli italiani'.
.
.
Voci forse anche di giustizia - per dirla con Manzoni - ma d’una giustizia così facile, così naturale. Così cieca ed egoista.
Sì. E ancora mentre il partito di Renzi finge di contorcersi, le cooperative rosse (spesso vicine al Pd) che gestiscono i profughi lucrano su di loro, su quei 32 euro che lo Stato versa per ogni straniero ospitato, 90 euro se si tratta di un bambino. Business da milioni, miliardi spesso - non sempre - guadagnati da 'cooperatori' dal volto pulito sulla pelle degli immigrati, ai quali di quei 32 euro vanno le briciole.
Ma restiamo al Pd, il partito che oggi governa a Modena e in Italia. Tre frasi pronunciate negli ultimi giorni da autorevoli esponenti locali Dem danno il senso di come il tema sia controverso e come - ciascuno - in assenza di una linea chiara da parte del Partito, provi a cavalcare quello che immagina possa essere il proprio bacino di consenso.
Cecile Kyenge (europarlamentare Pd): 'Aiutiamoli, tutti. Accogliamoli tutti. Sì, sono una buonista e ne vado orgogliosa'.
Alice Zanardi (sindaco di Codigoro): 'Si comunica che a partire da lunedì 7 agosto 2017 il Comune di Codigoro provvederà ad inviare presso le abitazioni dei privati cittadini elencate come ospitanti profughi, personale di Ausl, polizia municipale, ufficio tecnico del Comune. Stiamo valutando anche la possibilità di diversificare le tassazioni per i soggetti ospitanti'.
Stefano Bonaccini (presidente della Regione Emilia Romagna): 'Non sopporto una certa sinistra radical-chic che pretende di insegnare come si affronta accoglienza profughi, comodamente seduta in salotto, ovviamente in pantofole'.
Bonaccini che dà di fatto della radical chic alla Kyenge, la sindaco ferrarese che scimmiotta la Lega pur sapendo di dover far retromarcia e la Kyenge che gioca l'unico ruolo che può giocare, come un Carletto Giovanardi qualsiasi. Lei costretta a difendere gli immigrati a prescindere (anche di fronte all'evidenza contraria, ricordiamo bene il caso di Senad Seferovic), lui, Carletto, costretto a contrastare ogni forma di diritto civile in nome di un ultra cattolicesimo, non importa quanto bigotto e ipocrita.
Ma il Pd è così. Non si sa se dia più fastidio Bonaccini che tradisce definitivamente la sua cultura (se mai ne abbia mai posseduta una) di sinistra (dopo il tradimento a Bersani) per strizzare l'occhio al tentativo di giro di vite sugli immigrati del governo Minniti-Gentiloni-Renzi o la Kyenge col suo buonismo ben ancorato agli oltre 17mila euro lordi al mese che percepisce da europarlamentare.
In tutto questo l'impressione finale è che soluzioni non ce ne siano, che l'ingovernabile non si governa e che le dichiarazioni e i provvedimento del Governo di turno, le grida scomposte delle opposizioni 5 stelle-leghiste, servano solo a cercare di perdere il minor numero di voti possibile. Una fetta di mondo ha deciso di far pagare all'Europa il conto per le ingiustizie della quale si è macchiata per secoli. In fondo è anche giusto così. Non c'è nulla da fare. Il paragone con gli immigrati italiani del primo 900 non ha alcun senso e nemmeno il pensare che questa marea di disperati possa un giorno pagare le pensioni. A chi poi?
Soluzioni non esistono.
E allora si piange per i tanti ultimi che vivono nel nostro Paese che pagheranno più di altri il prezzo di questo riequlibrio (se così si può definire) inevitabilmente cruento, a dispetto di una classe dirigente e di una fetta di economia che riuscirà comuqnue a sfruttare a proprio vantaggio tutto questo.
E allora si piange per i tanti ultimi che sono sbarcati e continueranno a sbarcare in Italia e resteranno stritolati, fanti senza armatura e senza spada, primee linee di un esercito inarrestabile e che sacrifica i suoi uomini, non dando loro nemmeno la dignità di uomini.
Giuseppe Leonelli