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Modena è una città meravigliosa e certamente piccolissima, dal momento che girando per le sue strade, entrando nei suoi negozi e parlando con la sua gente, capita di intercettare quasi unicamente quel 33%, voto più e voto meno, che la pensa diversamente dal nuovo eletto sindaco Mezzetti.
Un dato incredibile che fa riflettere. I Modenesi, infatti, stando a quanto si sente tra chiacchiere da bar e vociferii vari, ritiene la città [citando testualmente i discorsi sentiti] invasa da immigrati non integrati e privi non solo di un’occupazione, ma anche della voglia di trovarne uno, che ne deturpano il prestigio ma che, soprattutto, spacciano a tutte le ore del giorno e della notte, derubano giovani ragazzini di buona famiglia anche in centro storico, danno il via a risse da FarWest e minano, sostanzialmente, serenità e sicurezza pubbliche.
Inoltre appare chiaro il non apprezzamento per le politiche attuate negli ultimi anni su scuola, sanità pubblica, cultura, infrastrutture, turismo, riqualificazioni varie e sostegni economici, svelati magicamente a cose fatte, per la realizzazione e mantenimento della moschea a Modena. Quest’ultima attività considerata anche accettabile, se prima però i modenesi che, attraverso il loro lavoro, il pagamento delle loro ingenti tasse e via discorrendo, potessero quantomeno contare su un sistema efficiente e rispettoso un po’ generalizzato.
Da condannare assolutamente la Sanità privata e quei folli che la rendono possibile. La Sanità dev’essere pubblica, quindi sorge spontanea una domanda: possibile che questo ultimo governo nazionale, in appena due anni, abbia mandato a rotoli un sistema che la sinistra, a Modena, ha costruito in ben 80 anni? Diabolico!
E’ davvero strabiliante come appaia difficile intercettare tutto quell’ampio 63,81% che, di fatto, ha votato a sinistra.
Chissà dove poterlo trovare!
Coincidenza o realtà? Sembra quasi che il modenese medio abbia le idee a destra, ma per qualche strana coincidenza, che possiamo anche rischiare di chiamare convenienza o paura, voti a sinistra.
E’ altresì divertente notare quanti programmi innovativi e propositivi abbia da proporre puntualmente la sinistra a Modena e quanto ci sia da fare. Il passato appare un disastro, occorre cambiare! Già, perché in effetti sono solo al potere da 80 anni, mica vogliamo considerarli per quelli che sono, l’importante è guardare al futuro e proporre sempre nuove idee per migliorare ciò che, di fatto, non funziona, che è tanto e che sta generando forti malumori anche tra i più temerari.
Avanti tutta allora, con nuovi candidati, perché è la persona che fa la differenza. Abbiamo bisogno di persone che conoscano la città, i suoi problemi, le sue dinamiche. Ah, scusate! Il nuovo sindaco è romano e vive a Bologna, piccolo lapsus! Diamogli la possibilità, per questi 5 anni ed i futuri ulteriori 5, di mostrarci gli orizzonti sconfinati del perbenismo cittadino, che vota a sinistra, pur avendo portafoglio e idee a destra. Difficile sentire discorsi tanto estremisti dai candidati di centrodestra; che casualità meravigliosa aver trovato tutti questi sostenitori di quel misero 33% in così tanti luoghi diffusi della città.
A questo punto, il pensiero va alle imminenti elezioni regionali e quasi, ci sarebbe da ammirare il coraggio di quegli sciagurati candidati di centrodestra che, ancora, a Modena e in Emilia Romagna non solo ci provano, ma ci credono anche, tenendo alto un barlume, più che di speranza, di apparente democrazia.
Eli Gold