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Inizia questa mattina la distribuzione delle 15mila copie gratuite de La Pressa, il terzo Speciale dedicato alla Sanità modenese. Un giornale che viene diffuso in centro e con porta a porta a Pavullo e Mirandola. All'interno un inserto natalizio dedicato a Modenamoremio e un foglio di quattro facciate staccabile con le vignette di Paride.
Chi volesse può ritiralo anche all'edicola de La Rotonda, dal nostro Domenico Di Maiolo, dove sono presenti anche copie dei due Speciali precedenti de La Pressa dedicati alla Cultura e alla Urbanistica.

L'EDITORIALE
Il Natale di Modena con le iniziative in centro: il trenino, gli alberi, il grande presepe e le luminarie.
Piazza Roma con il suo profumo ducale, la Ghirlandina che quest’anno festeggia il ventennale Unesco e le vie strette strette che portano in piazza Grande.
Il tema del terzo speciale cartaceo de La Pressa è la sanità nel modenese (dalla chiusura del punto nascite di Pavullo alla fusione PoliclinicoBaggiovara passando per l’ospedale di Mirandola). Dopo l’approfondimento sulla cultura e sull’urbanistica ci occupiamo dunque di sanità con un giornale di 32 pagine che verrà distribuito gratuitamente in 15mila copie. Ma - al di là del tema legato al futuro della rete ospedaliera - un ampio spazio abbiamo deciso di dedicarlo alle iniziative natalizie nel centro storico modenese.
Un modo per sentirsi comunità a Natale. Almeno a Natale. Per respirare la Modena di un tempo che - in quell’ora del pomeriggio quando il sole d’inverno scompare - con le luminarie accese, è sempre uguale a se stessa. Cartolina indelebile, fotografia immutata, tradizione che sopravvive ai cambiamenti.
Una cartolina da conservare con cura e da proteggere, ma anche da arricchire dando spazio alle voci diverse e colorate di chi attraversa piazza Grande, di chi percorre via Farini, di chi in auto corre in tangenziale o attende nelle eterne colonne davanti al casello dell’autostrada. Voci eterogenee che raccontano la propria verità e nel farlo contribuiscono, con una singola pennellata, a rendere più concreto il quadro d’insieme.
Questo in fondo ha cercato di fare la Pressa in questi mesi e questo si propone anche per il 2018: essere una tela su cui ciascuno può disegnare qualcosa. Una tela sulla quale anche noi esprimiamo opinioni. Senza inchinarci al potere (che così va chiamato perchè di questo si tratta), ma senza criticarlo a prescindere. Inchinandoci, questo sì, ad ascoltare le voci più flebili e marginali. Allora, tornando alla sanità modenese e al tema del nostro terzo speciale di carta, la voce più debole è certamente quella dei cittadini, dei residenti della montagna che chiedono alla politica, al Pd che governa le istituzioni, di ripensare la scelta di chiudere l’ostetricia del loro ospedale.
Diamo spazio alla loro voce e, con decisione, stiamo dalla loro parte. Perchè i numeri non bastano a giustificare la chiusura di un luogo-simbolo di vita, perchè la sicurezza delle mamme non è legata tanto a un tetto minimo di parti quanto alla qualità (e organizzazione) della equipe medica. Stiamo dalla parte dei cittadini di Pavullo e dalla parte di quelli di Mirandola che temono anch’essi per il loro ospedale. La montagna e la Bassa, periferie di una provincia, quella di Modena, che non è solo la maestosa Ghirlandina.
Giuseppe Leonelli