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I porti chiusi? Sono coerenti col messaggio di Cristo. Eccoci, è stato detto anche questo. E sarà anche uno slogan efficace e forse avrà poco appeal affermare il contrario, ma piegare il messaggio cristiano, l'annuncio evangelico, il kerigma, a una logica elettorale urta nel profondo. Argomentare il disagio che si prova all'ascolto di cotanta tesi è difficile, senza fare inopportune omelie da preti, ma tacere è impossibile. Un disagio simile, sia chiaro, a quello che si prova per coloro che quel kerigma lo usano per giustificare ipocritamente un messaggio politico opposto.
Ma questo parallelo tra Carità cristiana e dottrina leghista è particolarmente repellente e non tanto per la formale indipendenza tra Stato e Chiesa.
'L'accoglienza indiscriminata non ha a che fare con la carità cristiana' sostiene il candidato sindaco leghista Stefano Prampolini al termine di un convegno tra dotti sulla figura di San Tommaso.
E per rendere più efficace questa logica tutta leghista c'è anche l'esempio del candidato sindaco di Formigine fresco di ritorno da un viaggio in Africa. Perchè 'anche i leghisti hanno amici neri', un po' come gli omofobi che hanno sempre 'un amico gay' così caro e simpatico...
'Compito di chi governa una comunità, città è aiutare prima di tutto chi gli sta vicino, ovvero i propri concittadini bisognosi; poi eventualmente pensare a chi viene da lontano e mette piede sul suolo italiano accampando spesso diritti e non doveri' - sostiene Prampolini riscuotendo i 'bravo' della curva sud. Ora, ogni visione politica e di società è ammessa (fuorchè in Italia, ricordiamo, quella fascista in base alla XII disposizione transitoria della Costituzione), ma usare il Dio cristiano per giustificare il proprio pensiero è qualcosa di medioevale nel senso più deteriore e sovvengono i templi che rigurgitan salmi di De Andrè.
Al di là della Fede e dell'eterno dubbio sulla esistenza di Dio che scuoteva finanche Madre Teresa, al di là della Speranza tradotta in una difficile ricerca personale di un disegno ultraterreno, quella che Manzoni immaginò avesse salvato l'Innominato dal suicidio, resta intatta, per chiunque la voglia sfiorare, la forza rivoluzionaria del messaggio cristiano. Pensare che la Carità, la Carità che San Paolo descriveva ai Corinzi, che tutto crede, tutto spera, tutto sopporta, possa essere ridotta ad un disegno protezionista rispetto ai flussi migratori è semplicemente offensivo. Imbrigliare quella che per molti è la Luce per racimolar voti, pensare che per governare Modena occorra strizzare l'occhio ai cattolici e quindi occorra inventarsi una teologia dei porti chiusi non è solo vergognoso, ma è anche strategicamente perdente. I modenesi non sono scemi. E non lo sono nemmeno i modenesi cattolici.
La Lega risponda nel merito alle promesse sui rimpatri, ai Cpr, ai bandi Cas, dia una visione di governo vero al fenomeno migratorio, costruisca la società per la quale è stata votata o verrà votata in futuro. Lo faccia, si glorifichi anche dei propri sondaggi plebiscitari, ma non tiri in mezzo la Carità cristiana. Non lo faccia la Lega e non lo facciano strumentalmente nemmeno le forze politiche che hanno una visione di società opposta a quella leghista. La Carità cristiana fortunatamente è enormemente più grande del rosario di Salvini e delle sue accuse di 'buonismo' o della solidarietà pelosa dei professionisti del sociale.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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