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I numeri definitivi degli iscritti al corso magistrale di ingegneria a Carpi, attesi per fine ottobre, non sono ancora stati diffusi. S'è parlato di una ventina di iscritti per 20 milioni di investimento: un milione per iscritto. Nel mentre è però arrivata la notizia che certificherebbe il flop del progetto voluto e finanziato dalla Fondazione Cassa Carpi e fortemente supportato dal Comune.
Ci sarebbe infatti l'intenzione di Confindustria di sfruttare le aule vuote, cinque su sette, per aprire un liceo Steam, il terzo in regione: una scuola elitaria per facoltosi studenti, come l'hanno descritta in un comunicato un po' critico - ma non troppo, ovviamente - i GD, che sono gli under 30 del PD. Un liceo in lingua inglese, con corsi che si esauriscono in soli quattro anni e il cui scopo è formare i quadri dirigenti del futuro - pronti così per un'esperienza educativa e professionale internazionale.
Una scuola privata elitaria, perché la retta è di 6mila euro all'anno e accoglie solo una ventina di iscritti - venti è comunque il numero perfetto per quella sede.
A notizia ancora da confermare è prontamente arrivato non tanto il nulla osta - e ci mancherebbe - ma il plauso del sindaco Riccardo Righi. Da un punto di vista politico verrebbe facile sottolineare l'incongruenza di un sindaco PD che promuova la scuola privata di élite - nonostante tutti i continui programmi e proclami in materia di difesa di una scuola inclusiva e soprattutto pubblica ai quali assistiamo da sempre, ripetuti a alta voce anche in questa campagna elettorale per le regionali.
Restando in ambito politico verrebbe da chiedere al PD carpigiano, che fra le sue fila annovera da sempre dirigenti scolastici, come si possa coniugare l'utilizzo di strutture parapubbliche come quelle della Fondazione per una scuola privata, quando gli istituti superiori pubblici locali sono da anni in deficit cronico di aule - con tanti studenti non elitari costretti a rotazioni orarie, traslochi in altri istituti e anche in container.
Ma il punto non è solo politico. Perché da un lato c'è una valutazione socio-economica, peraltro la stessa che era da fare quando s'è deciso di avallare un'università magistrale così di nicchia: è corretto utilizzare risorse pubbliche locali, come quelle di una Fondazione, per formare una classe dirigente di livello internazionale - ovvero studenti che un minuto dopo il diploma e la laurea se ne andranno altrove a spendere le proprie conoscenze, senza dare più nulla al territorio che ha contribuito alla loro formazione, salvo foto con i giusti filtri per le copertine dei settimanali locali? E il punto è anche urbanistico: perché costruire una sede da 20 milioni nel nulla, senza nessuna precedente previsione in tal senso, quando il polo scolastico carpigiano è tutto localizzato all'estremità opposta della città? Di certo non per la vicinanza alla stazione ferroviaria: che gli studenti elitari mica viaggiano con i treni locali. Forse, come più volte è stato osservato, per rendere così più digeribile l'urbanizzazione spinta di quell'area. Un'urbanizzazione che pare procedere molto lentamente, forse in attesa che la scuola decolli creando necessità abitative. E che il parco urbano in via di realizzazione offra il giusto contorno a palazzine e villette. Un'urbanizzazione i cui soggetti attuatori e i loro supporter, come è stato altrettanto osservato più volte, hanno avuto e hanno ottimi rapporti con il sindaco Righi.
Magath
Magath Ing
Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della te..
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