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Quella di oggi è stata una bella giornata. Un pensiero commosso ai tanti medici ancora sospesi per aver fatto una scelta che ritenevano, in coscienza, giusta. Ai medici che hanno continuato a ritenersi tali, nonostante le offese di una follia chiamata 'green pass'. Un pensiero e un abbraccio virtuale ai medici che hanno visitato a casa centinaia di pazienti durante i primi mesi allucinanti della pandemia e che, invece di essere premiati, si sono sentiti dire dal Governo che erano sbagliati, che le spalle sulle quali andava addossato il fardello della colpa erano le loro. In particolare, un pensiero di vicinanza e affetto va a una dottoressa che dopo aver accettato due inoculazioni, ha rifiutato la terza a fronte di effetti avversi e che per questo è stata cacciata dal lavoro.
E' finita, verranno tutti reintegrati prima della scadenza della 'punizione': lo ha detto oggi il ministro della salute.
E' finita.
Il Governo italiano ha deciso di cancellare le scelte folli fatte dal Governo Draghi: alle parole nette di condanna del presidente del Consiglio nel discorso alle Camere sulla Fiducia sono seguiti i fatti.
Un pensiero anche a tutti i medici che hanno accettato, a volte condividendole a volte obtorto collo, le norme sanitarie imposte dal Governo e hanno continuato a lavorare in corsia facendosi carico della assenza dei colleghi cacciati.
I medici, gli italiani, i bambini di 12 anni e le loro famiglie non meritavano questi mesi di orrore. Gli italiani non meritavano di essere messi gli uni contro gli altri. Vaccinati contro non vaccinati, possessori del Green pass contro i cosidetti 'sorci'. Non vi sono state vittime e carnefici. No, vi sono state solo vittime.
Vittime che hanno subito le offese e vittime che le hanno pronunciate quelle offese, aderendo, magari in buona fede, a una norma che ha aperto un abisso e che ha spaccato in due la società. E ancora vittime che - certamente sbagliando - all'interno di piazze perlopiù pacifiche si sono lasciate andare a imbrattamenti e proteste violente, spesso strumentalizzate da qualche capopopolo desideroso di visibilità e consensi elettorali.
Ma oggi è una bella giornata. E' una giornata di pacificazione che, certo, non cancella il male fatto, non cancella mesi di comunicazione a senso unico e non può rappresentare un colpo di spugna su chi ha voluto rendere l'Italia modello negativo di discriminazione. Da domani ci sarà tempo per analizzare e cercare le responsabilità attraverso la Commissione d'inchiesta già annunciata da Fdi (qui), ma oggi, 28 ottobre 2022, abbiamo tutti la possibilità di guardare oltre. E' una giornata di commozione e di liberazione. E va festeggiata.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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