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“Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?” Il celebre dialogo del film di Nanni Moretti, Ecce Bombo, è talmente perfetto - nella sua ovvia scontatezza – che non serve altro per descrivere i pensieri che devono aver attanagliato nella mattinata di ieri Giancarlo Muzzarelli, ex sindaco di Modena.
Perché alla prima di Massimo Mezzetti, undicesimo sindaco di Modena, ieri in Consiglio comunale per presentare il suo programma di governo e la squadra degli assessori, hanno assistito due sindaci fra i più rappresentativi dell’ultimo periodo: Giuliano Barbolini e Giorgio Pighi. Non c’era Mariangela Bastico, che ha fatto il sindaco per talmente poco tempo che manco lei stessa se ne ricorderà. E non c’era Alfonsina Rinaldi, prima donna sindaco di Modena alla fine degli anni ’80, quando il Sindaco era ancora monocolore PCI.
Ma sono assenze scusate e scusabili e che non possono pesare, politicamente parlando.
Però soprattutto non c’era Giancarlo Muzzarelli. Che, come dice il comunicato stampa del Comune di Modena, non ha potuto partecipare scusandosi a sua volta. Avrà avuto ottimi motivi che non possiamo e non vogliamo neanche lontanamente sindacare. Però un ragionamento politico va fatto: perché questa, invece, è un’assenza che pesa tantissimo.
Perché quanto emerge chiaramente dalla prima uscita pubblica ufficiale di Mezzetti, è la distanza più che siderale con il partitone degli asini che volavano di comunista memoria, al quale ci aveva voluto abituare Muzzarelli. Mezzetti sui problemi della vecchia giunta ha volato altissimo, ma con ali credibili. Rispetto a Muzzarelli è un Concorde. L’eterno inutile dibattito sul Gigetto? Mobilità ferroviaria/tramviaria leggera: e Modena superi i problemi dell’industria automobilistica dimostrando di saper ancora essere leader mondiale nella meccanica e nella creatività.
Diventando un polo per la realizzazione di mezzi pubblici e privati a idrogeno. I rifiuti? Bidoni con le ruote e cassonetti intelligenti. Dalla più alta ingegneria possibile, che vuol dire centri di ricerca, università, industria e indotto artigianale, al pragmatismo più assoluto, che vuol anche e soprattutto smetterla con lo scusare quanto non è scusabile. E fare un nuovo patto con i cittadini basato sull’ascolto, e non sull’imposizione.
E il centrodestra e la sicurezza? Semplice: prendiamo il Prefetto in carica: chi più di lei potrà aiutarci visto che conosce meglio di tutti la situazione e tutti gli attori coinvolti? E – fattore che ha evidentemente impaurito l’opposizione di centrodestra, più preoccupata per questo che per altro – Alessandra Camporota da assessore non vorrà più, come doveva fare da organo dello Stato, rimbalzare le responsabilità sul Comune. E potrà finalmente dire che parte dei problemi – forse larga parte – deriva dalla mancanza cronica di risorse sul nostro territorio. Territorio che ha chiesto a più riprese, mai accontentato, il rafforzamento degli organici di Polizia. Forse perché Fratelli d’Italia pensa che più criminalità a Modena significhi più voti. Ma evidentemente la gente, quando è ora di votare per il locale, continua a valutare le persone per quello che sono e per quello che rappresentano, non per la falsa propaganda.
Eli Gold
Eli Gold
Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett.. Continua >>