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Il vero vincitore personale e solitario di queste amministrative è Paolo Zanca, commissario provinciale di Azione Modena. Nominato, non senza polemiche, assessore nella giunta di Massimo Mezzetti.
Zanca è un imprenditore di 68 anni con alle spalle un importante curriculum politico: socialista, sindacalista, consigliere comunale a Bologna e regionale, con ruoli di vertice. Di meriti storici ne ha di certo, ma in queste elezioni modenesi ha dato a tutti una lezione di strategia.
E' vero, nei principali comuni della provincia dove è stata presentata una lista distinta anche alle comunali, Azione ha raccolto molti voti in meno rispetto alle europee che si sono tenute nello stesso giorno. E' vero, Zanca, nelle scelte e nei (pochi) interventi ha mostrato di tenere più al dato politico e a cercare di fare pressione sul PD - con lo spauracchio di andare da soli o peggio con le destre - che alla composizione delle liste e ai programmi locali.
Ma alla fine ha ottenuto il massimo per sè (divenendo assessore nel capoluogo) e per il suo partito.
Su Formigine Azione ha rotto il fronte del centrosinistra, sostenendo una lista indipendente dal PD avente come candidata Simona Sarracino, in rottura con l’amministrazione uscente. La Sarracino si è fermata sotto al 9%, mentre il PD ha stravinto superando il 63. Azione ha raccolto un misero 1,99, la metà del 3,97 delle europee. Ma Formigine, dove la spaccatura c’è stata a febbraio, è servita a Zanca per far capire al segretario provinciale Roberto Solomita e ai vari segretari locali del PD che Azione poteva sul serio andare da sola, anche nei comuni più in bilico.
A Carpi, similmente, Azione, rimasta orfana di Giorgio Verrini, pur non partecipando alle primarie, ha sostenuto la candidatura di Giovanni Taurasi.
Con un comunicato al vetriolo contro il rivale Riccardo Righi e l’amministrazione uscente di Alberto Bellelli su un tema estremamente di nicchia, noto agli addetti ai lavori e poco più. Ha poi presentato come caposquadra l’ex vicesindaco Simone Morelli, che all’ultimo ha deciso di non candidarsi. Risultato deludente come a Formigine: Azione s’è fermata ben sotto alle europee, con gli uomini più vicini a Morelli fermi a palo. E il caposquadra a lamentarsi con un triste comunicato dell'esclusione dal toto nomine. Ma, anche in questo caso, Carpi è servita a Zanca. Servita in primis per accontentare Matteo Richetti, da sempre vicino a Morelli, e tutta una serie di richieste provenienti, oltre che da Azione, dal sottobosco PD lato cattolico, da Italia Viva, dall’associazionismo datoriale e da ambienti curiali. Tanti sassolini e tanti piccoli crediti da spendere.
Ma è a Modena che si è consumato il capolavoro di strategia di Zanca. La finalizzazione di un complesso lavoro accerchiante. Azione s’è fermata al 2,69 invece del 3,79, finendo addirittura dietro Modena Civica. Ma fra gli accordi pregressi, derivanti dagli spauracchi; i crediti da riscuotere, mettendo ai margini altri pretendenti; e l’incombenza di elezioni regionali dove il PD ritiene evidentemente il risultato tutt’altro che scontato – nonostante l’ottimo esito delle amministrative – e dove anche il 3% di Azione può fare la differenza, specie se spostato su una candidatura civica assieme alla destra, Zanca è diventato assessore, in barba a Modena Civica e a chi ha retto il partito di Calenda fino a l’altro ieri.
Complimenti a lui.
Eli Gold
Eli Gold
Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett.. Continua >>