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Modena, l'ombra dell'inceneritore mortifica il sacrificio del porta a porta

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La Tari non scende, il servizio viene percepito come peggiore e l'aria viene inquinata sempre allo stesso modo da quello che esce dall'impianto di via Cavazza


Modena, l'ombra dell'inceneritore mortifica il sacrificio del porta a porta
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Da una parte i sacrifici chiesti ai cittadini legati alla introduzione della raccolta differenziata porta a porta, con tutte le storture e le contraddizioni del servizio gestito da Hera e l'inaccettabile spettacolo dei sacchi di pattume che invadono marciapiedi e strade. Dall'altra la presenza di un inceneritore, sempre gestito da Hera, che indipendentemente dalla diminuzione del 'monte-rifiuti' indifferenziati, brucia sempre e comunque la stessa quantità di immondizia, pari a 240mila tonnellate all'anno raggiunte attraverso rifiuti importati da altre province. 

E' questo il paradosso che vivono i modenesi da tempo e che con l'introduzione del nuovo modello di raccolta rifiuti si fa ancor più palese. La Tari non scende, il servizio viene percepito come peggiore e l'aria viene inquinata sempre allo stesso modo da quello che esce dall'impianto di via Cavazza.

Ecco allora che l'assenza di un meccanismo premiante mette in discussione il concetto stesso di rapporto fiduciario tra amministrazione e cittadini. Una amministrazione che chiede sacrifici in nome di indubbiamente nobili principi ambientali che nessuno mette in discussione, ma che non solo non riconosce nulla per lo sforzo ai modenesi ma che continua a imporre loro un impianto del tutto sovradimensionato per la città (oggi l'indifferenziato prodotto si attesta alla metà della capienza annua), inserito in uno dei contesti più inquinati d'Europa e con la assurda promessa di uno spegnimento neo 2034.

Ovviamente la giunta Muzzarelli, in accordo col Pd locale e con Hera, si sgola nel sottolineare il valore ambientale del nuovo modello di porta a porta con concetti ovvi. 'La lotta al cambiamento climatico e la tutela ecologico-ambientale del nostro territorio non lasciano spazio a dubbi o ripensamenti - scrive oggi il Pd locale in una nota -.

I rifiuti sono una delle maggiori fonti di inquinamento ed è in questo contesto che, nella nostra città, è partita la raccolta porta a porta e mista. L'obiettivo è quello di portare dal 60% all'80% la raccolta differenziata di carta, plastica, organico e vetro, di migliorare la qualità dei rifiuti differenziati e di conseguenza abbattere drasticamente i kg di indifferenziata pro capite che ad ora è più del doppio di quanto prevede la legge al 2027. E' universalmente riconosciuto che per ottenere questi obiettivi c'è un solo modo: la raccolta porta a porta e la tariffa puntuale. Cambieranno alcune nostre abitudini, ed è fisiologico che i cambiamenti portino sempre un po’ di timori e qualche problema nelle fasi iniziali'.

E ancora: 'Sappiamo anche che ci sono stati problemi e disservizi in alcuni territori. Proprio per questo abbiamo approvato in Consiglio comunale un ordine del giorno che chiede con forza che i cittadini ricevano il massimo sostegno e ascolto da parte di Hera e dell’amministrazione, che i problemi e le carenze che si sono verificati nelle zone in cui il servizio è già partito siano prontamente risolti e che si verifichi affinché non si ripetano nelle nuove implementazioni - dice il Pd -. Una volta superate le difficoltà con il dialogo e l'ascolto dobbiamo porci l'obiettivo di arrivare ad avere un sistema di raccolta che permetta di diminuire i rifiuti, migliorare la differenziata, che sia funzionale alle esigenze dei modenesi e arrivi nei prossimi anni a far pagare meno chi meno inquina'.

Principi induiscutibili sul piano teorico, ma l'assenza di ogni riferimento all'inceneritore getta su quanto viene affermato un'ombra difficile da dipanare. Evitare di citare il problema non significa che non esista. Anzi, il silenzio, non fa che ingigantire i baratri e renderne il fondo sempre più buio e profondo.
Giuseppe Leonelli

Redazione Pressa
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