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Da una parte il segretario cittadino Pd Federica Venturelli (l'artefice del fallimento degli 8 candidati alle Primarie) informa che il Pd preparerà un programma per la prossima legislatura che sarà possibile discutere solo dopo Pasqua, dall'altro il candidato sindaco Pd Massimo Mezzetti conferma di non potere assumere alcun impegno programmatico con le forze civiche. Quello tratteggiato oggi dai civici di sinistra Modena Volta Pagina è il quadro della presunzione che anima il sistema di potere modenese. Il Pd è sicuro di vincere facile, Massimo Mezzetti lo è ancora di più, e così senza tanti giri di parole si pone nei confronti dei potenziali alleati con l'atteggiamento del 'o con noi alle nostre condizioni, oppure pedalate pure da soli'. Perchè fuori dal sistema modenese-emiliano che unisce partito, istituzioni, una precisa fetta di mondo economico, 'sunt leones'.
Fuori dal triangolo dove tutto si tiene, dove le nomine sono circolari, dove le associazioni sono sempre e comunque d'area, dove le stesse persone ruotano da decenni come nulla fosse, al di là di merito e competenze, non c'è spazio. O almeno così si vuol far credere. Mezzetti è una persona seria e preparata, di una cultura che fa impallidire quella dell'attuale sindaco, ma resta garante di quel preciso modello.
Il problema è che molti partiti si sono piegati alla logica del più forte e alla logica 'o con noi o fuori', hanno scelto il 'con noi'.
Azione, dopo aver alzato la voce per settimane e illuso gli ultimi ingenui romantici di avere una capacità di autonomia rispetto al Pd, si è appiattita alle posizioni del sistema Dem con tanto di festa e abbracci a Magreta lo scorso sabato, alla presenza di Richetti e Calenda.
Tutti amici in attesa di spartirsi la torta e va bene se ci sono anche i 5 Stelle.
I Verdi e la sinistra (quella sempre responsabile) dopo essere stata umiliata dalla giunta Muzzarelli che non ha sostituito i due assessori sfiduciati, Bosi e Pinelli, (a differenza di quanto concesso a Modena Civica), ha già detto che con Mezzetti l'accordo è cosa fatta. Inceneritore spento nel 2034, consumo zero di suolo 'Muzzarelli maniera' e via che si va.
I 5 stelle ancora provano a resistere, ma come dimostra la cacciata di Monica Medici a Carpi e le reprimenda verso chiunque osi criticare il Pd, si apprestano sotto le ferree direttive della guida regionale Croatti-Lanzi, a convergere alla corte Pd senza colpo ferire.
Insomma restano fuori dalla grande alleanza solo i civici di sinistra e le forze più radicali che - almeno - provano a dimostrare che coerenza è vero che è in agonia, ma ancora non è morta e lotta insieme a noi. Di questo ostinato desiderio di fare quello che si dice a costo di perdere qualche poltroncina (ma a volte è sufficiente uno sgabello), Mezzetti non se ne cruccia e tira dritto. A volte però l'eccessiva presunzione gioca brutti scherzi. Se Mvp, Up e Possibile facessero un risultato inaspettato, se sforassero il muro del 7-8% (cosa non impossibile come la compianta Adriana Querzè dimostrò nel 2014), allora il ballottaggio potrebbe essere una realtà. E se il centrodestra modenese, indipendentemente che il candidato sia Negrini o Giacobazzi, si svegliasse dal letargo e dal ritardo accumulato dal leader di Fdi Michele Barcaiuolo, allora le cose potrebbero cambiare e l'alternanza - valore assoluto indipendentemente da destra o sinistra - potrebbe materializzarsi. Difficile certo, ma a volte basta una fionda per far cadere i giganti e, a volte, la vita, il Destino, il Cielo, sovvertono anche i finali già scritti.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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