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Modena, Muzzarelli punta ancora su se stesso. E teme la libertà di Bosi

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L'unico modo per fermare l'ascesa dell''altro Andrea' sarebbe puntare su primarie riservate agli iscritti Pd


Modena, Muzzarelli punta ancora su se stesso. E teme la libertà di Bosi
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Il terzo mandato per i sindaci delle città oggi è solo una ipotesi lontana. Eppure a Modena il primo cittadino ci spera. Del resto non è un mistero di come, per Giancarlo Muzzarelli, il successore ideale sia Giancarlo Muzzarelli stesso e, se il Parlamento dovesse varare la legge in tempo, non vi è alcun dubbio che egli prenderà la palla al balzo.

Detto questo da tempo il sindaco sta lavorando a un piano B nel caso fosse costretto a ritirarsi, ma le lunghe e macchinose strategie, le notti intere passate a elaborare un disegno che gli garantisse un passaggio di testimone 'dolce', sono state spazzate via d'improvviso domenica scorsa. Le primarie Pd hanno certificato la sconfitta di Stefano Bonaccini, l'amico-rivale per il quale si era speso addirittura con un video alla vigilia del voto, e ora alla guida del partito a Roma Muzzarelli si ritrova una giovane e agguerrita avversaria interna, Elly Schlein.

Le conseguenze locali sono evidenti. Muzzarelli deve fare infatti i conti con l'ascesa di un possibile candidato sindaco che rappresenta quanto di più distante possa esserci dai suoi desiderata: Andrea Bosi, capo della mozione della Schlein in città. Estraneo alle logiche interne Pd, poco incline al compromesso, più volte capace di divincolarsi dai diktat di giunta, capace di scrollarsi di dosso la dirigenza di Articolo Uno e Sinistra per Modena che sfiduciandolo l'hanno rafforzato, Bosi si è dimostrato in questi anni ben poco controllabile. Una libertà che rappresenta una vera preoccupazione per Muzzarelli, costretto ovviamente a fare buon viso a cattivo gioco e a non andare allo scontro col suo assessore di punta.

E dire che Giancarlo un candidato ideale lo aveva in testa da tempo.

Il suo braccio destro, Giulio Guerzoni, aveva tutte le caratteristiche richieste, ne aveva seguito la crescita, ne avevo accarezzato e modellato le capacità, ma per venire incontro alle esigenze di Bonaccini il sindaco aveva accettato di ripiegare su Andrea Bortolamasi. In fondo anch'egli rappresentava una garanzia in termini di appartenenza e fedeltà e il 'peccato originale' di provenire da un mondo non ex Ds doc poteva essere perdonato. Ma Bosi no, al sindaco proprio non va bene... Con i nomi di Bortolamasi e Guerzoni ormai 'bruciati', la sua ascesa rappresenterebbe una cesura col passato e per Muzzarelli tante porte si potrebbero chiudere. A partire dalle nomine nei vari cda degli enti controllati e nella Fondazione.

Ora il problema, per Giancarlo, è come frenare l'ascesa dell''altro Andrea'. Paradossalmente a spianarne la strada è stato proprio il sindaco che - da mesi - predica la necessità di arrivare a una scelta del suo successore attraverso le Primarie. Ebbene, oggi col vento cambiato improvvisamente, le primarie aperte (sulla stile di quelle nazionali di domenica scorsa per intenderci) incoronerebbero quasi certamente Bosi anche a Modena: l'unico modo è puntare su primarie riservate agli iscritti, ma è evidente che questa scelta risulterebbe poco comprensibile se non in un'ottica finalizzata a stoppare proprio Bosi.

Insomma, Andrea Bosi appare sul trampolino di lancio e l'apparato Pd è pronto a muoversi per arginarne l'ascesa: a Roma le cose sappiamo come sono andate, vedremo se anche a livello locale il popolo Pd imporrà una virata rispetto ai voleri dei funzionari. Tutto questo mentre il centrodestra non dà segni di risveglio e appare ben lontano dal creare una strategia unitaria e credibile agli occhi dell'elettorato.
Giuseppe Leonelli

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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