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Il nuovo sindaco di Modena Massimo Mezzetti in poche parole, nel primo Consiglio comunale, ha cancellato mesi di difesa da parte della giunta di Giancarlo Muzzarelli della raccolta differenziata porta a porta. Così. In un colpo solo. Certo, in campagna elettorale lo aveva promesso, ma sentire pronunciare la svolta nella sacralità del Consiglio comunale è altra cosa.
'Assieme ad Hera costituiremo immediatamente dei gruppi tecnici di lavoro che, rione per rione, quartiere per quartiere, valutino la specificità di ciascuna situazione e indichino il modo migliore per condurre la raccolta differenziata. Laddove si sono registrate difficoltà nella raccolta per sacchetti in una prospettiva ravvicinata ritengo che dovremmo andare ad un superamento definitivo di questa metodica e all'introduzione di due metodi alternativi: i bidoncini carrellabili laddove vi siano le condizioni e gli spazi per ospitarli senza che questi costituiscano un problema di mobilità e di agibilità dei marciapiedi e dei condomini e - laddove questo non è possibile - cassonetti di nuova generazione che consentano la raccolta differenziata con tracciabilità, nelle vicinanze delle abitazioni e delle imprese - ha detto il sindaco -.
Aggiungo che dovremo aumentare le isole di cassonetti, anche questi di nuova generazione, dedicati alla diversificazione della raccolta differenziata. Modena ne ha già sperimentato qualcuna: dobbiamo moltiplicarne la presenza'.
Insomma, addio a tutta la retorica del 'dialogo con Hera per migliorare il servizio' e della 'implementazione affinchè la gente si abitui'. Con buona pace di Muzzarelli e dell'ex assessore Alessandra Filippi. Quel metodo era fallimentare: Bologna lo aveva capito da tempo, Modena no. Lo pensavano tutti, cittadini, amministratori, dirigenti di Hera stessi. Lo pensavano, ma dicevano il contrario. Mezzetti lo ha detto. E Muzzarelli non era nemmeno in aula.
g.leo.
Redazione Pressa
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