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Il centrosinistra, che parte ovviamente favorito in vista del voto di giugno a Modena, ha indicato, pur dopo un travagliato percorso, il proprio nome oltre un mese fa. Il centrodestra invece è ancora in alto mare. Si può sintetizzare così la situazione dei due principali schieramenti in campo sotto la Ghirlandina.
Massimo Mezzetti, annunciato come candidato primo cittadino dal Pd a metà gennaio, è al lavoro da quattro settimane nel cucire rapporti, nel lavorare sul programma, nel discutere coi cittadini e con gli alleati, nel cercare una sintesi coi 5 Stelle, finanche nel spartire poltrone e poltroncine post-vittoria.
Insomma, Mezzetti sa di partire favorito, ma non per questo ha aspettato ad accendere la grande macchina elettorale Pd. Purtroppo nel campo dell'opposizione la situazione è tristemente congelata.
Solo Forza Italia ha giocato con giusto anticipo mettendo in campo il proprio candidato, nella figura di Piergiulio Giacobazzi, di più del resto il partito di Tajani, guidato a Modena da Antonio Platis, conscio dell'attuale gap in termini di consensi elettorali rispetto a Fdi, non poteva fare.
Il pallino, come detto e ribadito da mesi, per il centrodestra modenese era ed è in mano a Fratelli d'Italia, partito traino della coalizione e guidato dal coordinatore regionale Michele Barcaiuolo (nella foto), con la deputata Daniela Dondi che ha pensato fosse più saggio sfilarsi in anticipo dalla partita.
Del resto, come darle torto. Fino ad oggi ufficialmente Fdi non ha comunicato nulla di nulla. Si aspettava l'annuncio a San Geminiano prima e a San Valentino poi, ma zero. Tutto tace. Le notizie emerse sinora sono trapelate in modo ufficioso.
In modo ufficioso si è saputo che si è rinunciato a un candidato civico, in modo ufficioso si è saputo che Paolo Cavicchioli dopo mesi di tira e molla, ha declinato l'invito e in modo ufficioso si è saputo che Fdi vorrebbe candidare Luca Negrini, preferito come candidato di bandiera, sempre ufficiosamente, a Elisa Rossini. Di ufficiale in casa meloniana vi è stato solo il no alla dottoressa Modena e, spostandosi tra i principali Comuni in provincia, il sì alla candidatura di Annalisa Arletti a Carpi e di Letizia Budri a Mirandola.
Ora, tornando a notizie ufficiose, si aspetta che la scelta tra Negrini e Giacobazzi (prime vittime di questa estenuante attesa) venga sciolta su un tavolo romano dai leader nazionali di Lega, Forza Italia e Fdi, arrivando verosimilmente così al nome ufficiale del candidato sindaco intorno a fine febbraio. A poco più di tre mesi dal voto.
Un ritardo nella individuazione del nome del candidato e, conseguentemente, nella creazione di una squadra credibile agli occhi degli elettori, che ormai appare palese e che non fa altro che aumentare il gap storico tra centrodestra e centrosinistra a Modena. Così, a un Pd già rodatissimo e forte, il centrodestra ha finito per concedere anche il vantaggio del fattore tempo. Piove sul bagnato e brilla il sole su chi è già abbondantemente abbronzato.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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