Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Giancarlo Muzzarelli, comunque la si pensi, è e resta il dominus della politica modenese. Lo ha dimostrato imponendo la sua candidatura alle Regionali, a dispetto dei reggenti Pd, e lo ha dimostrato - se mai ce ne fosse stato bisogno - anche nella intervista odierna a La Pressa.
Muzzarelli ruba la scena al sindaco Mezzetti nel giorno di Vasco al Teatro Storchi, Muzzarelli detta l'agenda politica sui temi della sanità e si candida a un assessorato in Regione. Muzzarelli, sul fronte puramente politico, accoglie il voto del mondo cattolico strappando la Maletti all'area dei rivali Vaccari-Sabattini. Muzzarelli si scrolla di dosso lo schiaffo patito sul nodo urbanistica dicendo che alcuni di quei progetti bocciati in Consiglio comunale, li avrebbe bocciati pure lui.
A 69 anni l'ex primo cittadino è tutt'altro che a un passo dalla pensione e dimostra una astuzia politica da far invidia ai rivali. E, ovviamente, il primo rivale di Muzzarelli è Mezzetti.
Il sindaco di Modena sa perfettamente che la vera spina nel fianco per i prossimi 5 anni sarà proprio il suo predecessore attraverso la nutrita squadra che fa riferimento all'uomo di Fanano in Consiglio comunale e anche attraverso Modena Civica, improvvidamente cacciata dalla maggioranza per far spazio ad Azione. Quando Muzzarelli dice di essere 'scomodo' è ovvio che si tratta di un avvertimento politico a chi indossa oggi la fascia tricolore in città.
E così il primo cittadino bolognese-romano cerca continuamente sponde a destra. Sponde che il tandem Fdi-Lega, a differenza di Forza Italia di Piergiulio Giacobazzi, ha generosamente concesso nella delibera sulla urbanistica.
Quel voto a favore sulla bocciatura delle 19 proposte di riqualificazione urbana (che dopo il cosiddetto 'percorso partecipato' c'è da scommetterci torneranno in Consiglio solo con lievi modifiche) ha rappresentato un punto di svolta nel rapporto tra Mezzetti e la minoranza consigliare. I meloniani e gli esponenti del Carroccio (a differenza come detto di Forza Italia) nel tentativo, assolutamente in buona fede, di accreditarsi come 'opposizione responsabile', hanno regalato al sindaco proprio quello di cui aveva bisogno: un soccorso nella sfida con il suo predecessore. Un aiuto nelle dimensioni (due voti a favore nelle delibere cardine) forse addirittura insperato dal sindaco che, il giorno dopo, è stato costretto a una chiamata a raccolta dei suoi lanciandosi in un attacco scomposto e virulento contro le manifestazioni pro-vita vicine a Fdi. Come dire: noi siamo comunque di sinistra, peraltro strumentalizzando per questo un tema delicatissimo come quello dell'aborto.
Un precedente importante anche in vista delle prossime delicate tappe che Mezzetti vorrebbe percorrere in discontinuità con Muzzarelli: gestione dei rifiuti e trasporto pubblico locale su tutte. La giunta proverà a tagliare col passato cancellando il porta a porta coi sacchi in strada e imponendo un cambio della guardia (non alla presidenza perchè Cirelli non si tocca) in casa Seta, sperando ancora una volta che la 'responsabilità' della opposizione possa contenere la, ben più temibile, opposizione interna.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>