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Pochi giorni fa l'annuncio ufficiale della sua volontà di candidarsi a consigliere regionale alle elezioni regionali (elezioni anticipate per la decisione di Bonaccini di aggrapparsi al treno per Bruxelles), oggi il passo ulteriore: la pubblicazione di un documento sulla sua idea di sanità regionale, che suona come una candidatura all'assessorato più importante di viale Aldo Moro, quello alla salute appunto. Giancarlo Muzzarelli tira dritto e punta a un ulteriore scatto di carriera. Se ne frega delle resistenze del partito locale che parla di 'percorso' e vecchie pastoie e regolamenti, e costruisce da solo il suo sentiero verso l'obiettivo che si è posto. Lo costruisce a mani nude, aprendosi un varco tra rovi e imprevisti.
Nel merito il documento di 15 pagine aggiunge poco.
'Prendendo come riferimento e come punto di partenza il documento che ho presentato in Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria e che è stato approvato all’unanimità dai sindaci, ho elaborato alcune riflessioni dopo i confronti che stanno continuando in queste settimane. Sono proposte e considerazioni che vogliono rappresentare un contributo al documento presentato dal candidato presidente del centrosinistra, Michele De Pascale - scrive Muzzarelli -. L’obiettivo è creare un welfare comunitario che integri sanità e servizi sociali per promuovere la salute universale e combattere le disuguaglianze: tutelare la salute di tutti è infatti presupposto per una comunità più giusta ed equa, mentre la destra vuole una Regione e un’Italia in cui i ricchi possono curarsi bene e presto e chi ha meno si deve arrangiare'.
Insomma soliti concetti, solite parole. Parole che peraltro dimenticano le promesse tradite di una Regione che aveva garantito avrebbe riaperto il punto nascita di Pavullo e invece ha finito per chiudere anche quello di Mirandola. Ma il documento non è importante in quanto tale, come dicevamo, è solo una fiche sul tavolo il cui croupier può assegnare la poltrona più ambiziosa. Appunto quella di assessore alla sanità. Muzzarelli punta lì, per la sua ambizione enorme servono giganti, direbbe Guccini. E forse dimentica che se la stessa ambizione, la stessa caparbia voglia di ottenere quanto prefissato, fosse indirizzata alla libertà, fuori dal recinto della carriera, potrebbe mostrare cose straordinarie. Arcobaleni di notte e stelle cadenti in pieno giorno... Ma forse davvero gli obiettivi che ciascuno si dà sono il metro della propria profondità.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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