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Anziché organizzare ed aprire a tutti, come nelle sue possibilità, e come richiesto da noi e altri colleghi, le conferenze stampa nella sede municipale, utilizzando sale e spazi pubblici il cui accesso, come del resto il Municipio per tutti i cittadini, non è vincolato al possesso del Green Pass, il Comune ha perseverato, anche oggi, nell'organizzare gli incontri stampa nelle uniche sale storiche del Municipio nelle quali, come tali, l'accesso è consentito solo con Green Pass. Negando deliberatamente, potendolo evitare con l'utilizzo di altre stanze, l'accesso a quella parte dei giornalisti che per motivi tanto insindacabili quanto legittimi, e che prescindono dall'essere vaccinati o no, non sono in possesso o non hanno scaricato, il Green Pass. Negando loro un diritto che avrebbe potuto garantire.
Dopo averlo fatto ieri, il Sindaco (e parliamo del sindaco in quanto anche titolare della delega sulla comunicazione), lo ha fatto oggi, reagendo imponendo una ulteriore restrizione (dopo il nostro articolo in cui si sottolineava l'anomala scelta del Comune), erigendo un muro sempre più alto. Dando 'l'ordine' (questo è il termine utilizzato dall'addetto al controllo del Green Pass, dipendente Mediagroup vincitrice del recente appalto milionario), di estendere oggi, rispetto a ieri, i confini del muro anti-giornalisti senza green-pass. Portandolo dal confine della sala di rappresentanza, sede della conferenza stampa (indicato ieri come limite invalicabile), al perimetro delle sale storiche che confina con il portico dello scalone. Esattamente, e paradossalmente, di fianco alla porta di ingresso principale del Municipio dove l'accesso per i giornalisti e per tutti i cittadini è libero, senza green pass.
Dove siamo entrati liberamente e ci siamo spostati al confine interno (non controllato) che divide le aree dello stesso edificio. Qui è possibile muoversi e sostare senza green pass. A pochi metri da quelle dove si sta svolgendo la conferenza stampa e nelle quali è necessario il Green Pass. Stessi spazi, stessa aria, divisi solo da un muro invisibile e surreale costruito deliberatamente dal sindaco oltre al quale, rispettosi delle legge nazionale (che impone il green pass nei luoghi della cultura), non ci addentriamo. La conferenza stampa per la presentazione di Mutina Boica poteva essere organizzata in qualunque delle tante ed enormi stanze vuote del Municipio nelle quali ci aggiriamo liberamente, senza vincoli. E magari anche all'interno di quelle stanze storiche, oggi chiuse alle visite agli accessi al pubblico e utilizzate solo per conferenze stampa. Ovvero non per quegli usi (visite guidate) per le quali è necessario il GP. Invece no. Il Comune burocratizzs e alza i muri anche dove potrebbe evitare di farlo, dando oggi (come non fatto ieri), l'ordine di controllare green pass e bloccare a vista. Al varco di quell'accesso alle sale storiche, oggi chiuso e aperto solo per un ora, giusto il tempo per negarne l'accesso ai giornalisti senza green pass.
Ringraziamo gli organizzatori di Mutina Boica per essere usciti dalla sala e avere raggiunto noi ed altri colleghi all'esterno delle sale storiche per esporre ciò che il Comune ha impedito ai giornalisti senza Green Pass di seguire.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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