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A chi si nasconde dietro numeri e protocolli, dietro i concetti di 'sicurezza', dietro alla razionalizzazione e ad altre amenità per tagliare sulla sanità e sul diritto alla salute di chi vive in territori disagiati e che lentamente si stanno spopolando...
A chi dall'alto del suo stipendio da dirigente Ausl (mantenuto perchè più alto rispetto a quello di assessore regionale) pontifica affermando che ora i poveri montanari non capiscono, ma tra qualche anno capiranno che chiudere la sala parto dell'ospedale di Pavullo è cosa buona e giusta...
A chi, sindaco di Modena e presidente della Provincia, afferma di non aver mai fatto nella sua vita una scelta a danno della sua terra, neppure oggi che acconsente alla chiusura di un punto nascite a Pavullo...
A chi, sempre sindaco e presidente della Provincia, afferma che un sacco di gente difende la ginecologia di Pavullo ma poi non sono mai venuti a partorire a Pavullo.
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A chi, consigliere regionale Pd, sempre sul caso di Pavullo si riempie la bocca di parole piene di umanità e buon senso, e si strugge pensando che 'anche dalle sue scelte politiche dipendono le vite delle persone. Le vite...' Ah, le vite... Ma poi, dopo tre post strappalacrime sui social si affretta a difendere il proprio capo-presidente della Regione, e decisiva sponda politica in vista di una possibile candidatura a sindaco di Modena...
A chi prende a esempio la dignità e il nobile silenzio di una famiglia piegata dall'inimmaginabile dolore per la perdita di un figlio per sostenere a tutti i costi la buona fede e correttezza di chi governa e la propria tesi pro-chiusura del punto nascite dell'ospedale di Pavullo...
A chi pensa sia naturale aver tolto all'ospedale che serve l'intero Appennino modenese la gestione delle emergenze, rendendolo di fatto poco più che un ambulatorio.
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Ecco, a costoro. A costoro cosa si può dire... Non c'è un finale ad effetto, non c'è una morale. Di fronte a un Sistema che controlla tutto, che gestisce il dissenso e fa passare per provocatori e strumentali coloro che semplicemente sottolineano l'ovvio... Di fronte a un sistema che storpia le parole buone, che usa gli slogan santi per i propri fini, che spiega una legge regionale urbanistica che consente di costruire anche sotto la Ghirlandina con 'saldo zero', che descrive gli evidenti 'tagli alla sanità' con 'investimenti nella salute', che rincorre le opposizioni sull'autonomia regionale con imbarazzanti foto di rito...
Un Sistema che racconterebbe la pornografia con la parola amore, la squallida avarizia con la parola morigeratezza e la bieca raccomandazione con la parola amicizia...
Ecco, allora di fronte a questo cosa si può dire...
Nulla, forse è meglio stare zitti. Si accetta la sconfitta. Si alzano le braccia e si ammette di avere perso. Ed è una sconfitta collettiva. Per dirla con Gaber è una intera generazione ad avere perso.
Giuseppe Leonelli