GIFFI NOLEGGI
Mivebo
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
GIFFI NOLEGGI
articoliIl Punto

Perché non è mica vero che la gente non capisce e non vuole cambiare

La Pressa
Logo LaPressa.it

Chi è andato a votare ha dimostrato di sapere giudicare e leggere la realtà più dei politici che dovrebbero rappresentarla


Perché non è mica vero che la gente non capisce e non vuole cambiare
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Lasciamo stare la Sicilia, non per pregiudizio ma per autoesclusione politica della Sicilia stessa (perché una regione autonoma che è mondo a parte anche nel limite, anzi nel non limite, del numero dei mandati dei sindaci, è un mondo a se), nel resto d'Italia, così come a Modena, leggiamo di un realtà dinamica che (pur essendo rappresentata da quella cerchia sempre più ridotta di persone che vanno a votare e che come sempre più ridotta mette davvero in crisi il concetto di rappresentatività), vince nella sua voglia di democrazia e di civicità, nel senso più nobile e più pregnante del termine. Anche quando c'è da ragionare su soli 3 comuni (Castelnuovo Rangone, Novi di Modena, Vignola, dei quali solo quest'ultimo sopra  i 15.000 abitanti).

Perché in quel microcosmo spezzettato in 3 c'è la fotografia d'insieme di una realtà che se non è proprio nuova, almeno è diversa e che la 'politica', come tale, non ha capito e non ha saputo leggere.

Partendo anche dal risultato che sembrerebbe più classico e più prevedibile, nella sua continuità. Quello che ha regalato a Castelnuovo Rangone un nuovo sindaco PD, che succede alla parentesi chiusa al primo mandato e non riaperta di Carlo Bruzzi. Una realtà che esce dagli stereotipi di chi la vorrebbe vedere come la classica vittoria con dati bulgari del partito di governo. Intanto perché vittorie così nette, che ieri erano la regola, oggi sono l'eccezione. E in secondo luogo perché, complice la disaffezione (che anche quella ha un significato politico), chi del PD vince rappresenta una sempre minore fetta dell'elettorato.

Di numeri se ne sono fatti già troppi, ma su questo piano vanno ripetuti perché sono sostanza.

Nel 2012 Carlo Bruzzi vinse con il 65, 71% dei voti,  il 12% in più rispetto al suo successore, che stanotte ha chiuso al 53,63%. Che sono percentuali importanti, soprattutto se viste in relazione agli altri candidati intorno al 16%, ma che se analizzati giustificano anche qualche preoccupazione, per la dirigenza PD, al di la della festa. Perché in termini assoluti le cose cambiano. Nel 2012 a Castelnuovo gli elettori erano circa 500 in meno rispetto a quelli di quest'anno e la percentuale di votanti è passata dal 57,8% al 42,6%. Un crollo in termini percentuali ed assoluti che ha portato il candidato del PD ad essere eletto con 2477 voti che rispetto ad una base di 11.142 aventi diritto certifica una rappresentanza politica molto al di sotto del 25%. Forse è questo a cui il partito di maggioranza e, in Regione, provincia di Modena e a livello comunale anche di governo, dovrebbe iniziare a pensare. Perché questo, le persone, lo hanno capito. Perché quando ti trovi, come è successo per Bonaccini alla Presidenza della Regione, a governare (per carità è democrazia e come tale va rispettata) un territorio importante ma dove solo una persona su 5 di quelle che trovi al bar alla mattina ti ha votato, non sei giustificato all'arroganza. Perché con tali numeri non ti puoi permettere (o almeno puoi ma assumendotene le responsabilità politiche nei confronti della tua base), di fare delle primarie senza contenuti, di non parlare di programmi, e tantomeno di essere convinto di vincere. A prescindere. Perchè anche quelli con il paraocchi hanno iniziato ad allargare lo sguardo. E questo la gente lo ha capito, ancora prima del partitone e dei suoi candidati.

Un problema che è anche di presunzione che, sull'altro fronte, ha colpito anche il Movimento 5 Stelle, che pur consapevole di non avere il proprio forte nelle elezioni amministrative (non a caso a Novi e a Castelnuovo il movimento non si è nemmeno presentato), ha ricevuto uno schiaffo non indifferente nell'unica realtà modenese dove si  presentato. Il 7,39% ottenuto a Vignola dal candidato Rocchi si commenta da solo. Vignola, dove l'errore del centro destra è stato dividersi da Smeraldi (che è cosa reciproca), prsonalismi, ripicche che hanno pagato. Perchè insieme avrebbero vinto al primo turno e questa, anche per loro, al netto del vantaggio del candidato di centro destra su quello del centro sinistra nel ballottaggio del 25 giugno, sarebbe stata una mattina molto diversa. 

E che certe dinamiche, frutto del voto ragionato degli elettori nel quale si fondano valutazioni politiche e personali (perché in realtà piccole i candidati si conoscono tutti e si è in grado di fare loro la tara personale e politica), il PD non abbia saputo leggerle, lo conferma il caso di Novi, dove il partitone, al governo da sempre, è stato sconfitto da un candidato civico che ha avuto il sostegno da buona parte del centro destra oltreche, evidentemente, da fette del centro sinistra. Uno schiaffo al PD sottolineato da una città pressoché deserta, anche alla proclamazione dei vincitori. Dove anche molti del PD, oggi, diranno di non averlo votato, ma dove il segnale politico, ma soprattutto di maturità civica delle persone,  è stato fortissimo. Proprio perché quella era la roccaforte PD per eccellenza, dove il PD ha gestito tutta la fase del post terremoto. Che anche questo significa tanto, nel bene e nel male. Perché anche questo ci dice che 'non è mica poi vero che la gente non capisce e che non vuole cambiare'

Gianni Galeotti


Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Mivebo

Il Punto - Articoli Recenti
Carpi, Righi vittima della paura di ..
Quella che doveva essere una discontinuità con il passato, rischia di esserlo al contrario:..
14 Marzo 2024 - 15:59
Voto Modena, l'aritmetica di Mezzetti..
E venerdì il deputato Daniela Dondi, la donna che alle politiche ha battuto il Pd nel ..
13 Marzo 2024 - 17:42
Voto a Modena, il centrodestra non ..
Giacobazzi ha avuto l'ardire di svelare il trucco. Con una mossa che di politico non ha ..
11 Marzo 2024 - 16:23
La vivacità di Negrini contro la ..
Una credibilità, quella di Luca Negrini, la cui forza paradossalmente appare aumentare ..
10 Marzo 2024 - 12:47
Il Punto - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in ..
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i ..
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non ..
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super ..
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58