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E' passato poco più di un anno da quando Giancarlo Muzzarelli aveva lanciato l'idea delle primarie per individuare il suo successore nel 2024 alla guida di Modena (qui). In un anno molte cose sono cambiate e oggi, alla vigilia del voto alle Politiche del 25 settembre, lo scenario in piazza Grande per il 'dopo-Giancarlo' è ben diverso.
Sia chiaro, Muzzarelli continua ad essere il deus ex machina della politica Pd (il segretario solierese Roberto Solomita non può competere con il sindaco all'ombra della Ghirlandina), ma a quanto pare il primo cittadino sembra aver accettato di chiudere un patto di ferro con l'unico suo vero 'competitor' sul territorio. Vale a dire il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Come noto Muzzarelli, pensando alla sua eredità politica, avrebbe voluto promuovere il suo capo di Gabinetto Giulio Guerzoni, una figura, quella del figlio dello storico deputato Ds, alla quale però Bonaccini contrapponeva l'attuale assessore alla cultura Andrea Bortolamasi.
In mezzo le velleità degli assessori Andrea Bosi e Ludovica Carla Ferrari con Stefano Vaccari sullo sfondo.
Ebbene con Vaccari candidato in un collegio blindato e con le valigie di nuovo pronte per Roma, pare che nel braccio di ferro tra Guerzoni e Bortolamasi l'abbia spuntata il secondo, ottenendo pure la benedizione di Muzzarelli.
Già capo della segreteria di Bonaccini, già responsabile marketing del Csi, il veto su Bortolamasi del sindaco di Modena pare sia stato tolto sull'altare di uno stop all'attivismo del mondo cattolico in casa Dem e in particolare delle ambizioni romane della consigliera regionale Francesca Maletti, ex avversaria di Muzzarelli alle Primarie di 8 anni fa. Il ragionamento sarebbe chiaro: va bene concedere all'area semi-centrista e bonacciniana la candidatura a sindaco di Bortolamasi, ma poi i cattolici non devono chiedere altro e la Maletti rimetta nel cassetto le sue mire al di là delle Due Torri.
Post Muzzarelli, ormai c'è l'accordo Pd: è Bortolamasi il predestinato

Pare che nel braccio di ferro tra Guerzoni e Bortolamasi l'abbia spuntata il secondo, ottenendo pure la benedizione di Muzzarelli


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Sia chiaro, Muzzarelli continua ad essere il deus ex machina della politica Pd (il segretario solierese Roberto Solomita non può competere con il sindaco all'ombra della Ghirlandina), ma a quanto pare il primo cittadino sembra aver accettato di chiudere un patto di ferro con l'unico suo vero 'competitor' sul territorio. Vale a dire il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Come noto Muzzarelli, pensando alla sua eredità politica, avrebbe voluto promuovere il suo capo di Gabinetto Giulio Guerzoni, una figura, quella del figlio dello storico deputato Ds, alla quale però Bonaccini contrapponeva l'attuale assessore alla cultura Andrea Bortolamasi.
In mezzo le velleità degli assessori Andrea Bosi e Ludovica Carla Ferrari con Stefano Vaccari sullo sfondo.
Ebbene con Vaccari candidato in un collegio blindato e con le valigie di nuovo pronte per Roma, pare che nel braccio di ferro tra Guerzoni e Bortolamasi l'abbia spuntata il secondo, ottenendo pure la benedizione di Muzzarelli.
Già capo della segreteria di Bonaccini, già responsabile marketing del Csi, il veto su Bortolamasi del sindaco di Modena pare sia stato tolto sull'altare di uno stop all'attivismo del mondo cattolico in casa Dem e in particolare delle ambizioni romane della consigliera regionale Francesca Maletti, ex avversaria di Muzzarelli alle Primarie di 8 anni fa. Il ragionamento sarebbe chiaro: va bene concedere all'area semi-centrista e bonacciniana la candidatura a sindaco di Bortolamasi, ma poi i cattolici non devono chiedere altro e la Maletti rimetta nel cassetto le sue mire al di là delle Due Torri.
In tutto questo, come sempre, il centrodestra sta a guardare. Ancora lontana infatti una sintesi tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia per l'individuazione di un candidato sindaco. Al momento il nome che circola con più insistenza è quello dell'ex comandante della polizia locale Claudio Malavasi, gradito a Forza Italia e Lega, ma ai meloniani, oggi registi senza rivali della coalizione, questa sintesi appare tutt'altro che gradita.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>
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