Quei pannelli effimeri da 60.000 euro che coprono la storia

Il mordi e fuggi dei madonnari di prospettiva evidenzia la cronica assenza di un progetto 'vero' di valorizzazione


Quanti pannelli ed installazioni permanenti in grado di ricordare le mura scoperte in Piazza Roma (quelle vere, quelle emerse dagli scavi, non quelle disegnate coi gessetti o con pennelli ricalcando fredde e squalificanti stampe digitali), testimoni della fondazione della Modena Romana, così belle, così straordinariamente conservate da fare gridare anni fa al consiglio comunale la necessità di renderle parco archeogologico, si sarebbero potuti realizzare con 60.000 euro? Per ricordare negli anni, non certo con uno svilente pannello artificiale in stampa digitale srotolato per un giorno come un tappeto usa e getta, la loro bellezza e la loro imponenza? Perchè abbandonata l'ipotesi (seguita al contrario da altre città come Bologna, Ravenna e come di recente è successo anche a Roccapelago) di installare vetri in tratti di pavimentazione della piazza per mostrare il bello di cosa c'era e cosa c'è sotto, non si è nemmeno mai scelto di installare qualcosa di permanente per ricordarle? Per mostrare semplicemente che lì, sotto i piedi, noi, a Modena, abbiamo quello.
Che non ha nessuno, e che sarebbe da mostrare tutto l'anno (se ci si credesse davvero), e non per un giorno, e da fare raccontare non da madonnari mordi e fuggi ma dai tanti esperti italiani e modenesi di storia romana e non solo che su quei resti ci farebbero lezioni straordinarie, anche gratis. Tutti i giorni. Anche solo per passione.
Gianni Galeotti
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