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E' finita come largamente previsto. Come avevamo scritto su questo giornale e come tutti sapevano, ma fingevano di non voler vedere. Il solito teatrino del 'stavolta è la volta buona', 'nulla è scontato', 'crediamoci e sosteniamo la Ugolini che è il miglior candidato del globo terracqueo' è andato in scena per mesi. Un teatrino pubblico al quale facevano da contraltare le ammissioni in privato di qualsiasi esponente di centrodestra che nemmeno veniva sfiorato dalla idea che l'esponente di Comunione e Liberazione prestata alla politica potesse farcela.
Il centrodestra ha corso per perdere in Emilia Romagna, come sempre. Come accaduto alle amministrative a Modena o a Carpi. Una corsa senza storia, ma comunque recitata con il solito stile da attori navigati e al termine della quale vi è spazio solo l'amnesia più totale.
Nessuno degli esponenti dell'opposizione che si è prodigato a dire 'crediamoci' ora fa autocritica. Tutti hanno dimenticato la retorica della campagna elettorale. Davanti a una sconfitta di 16 punti, davanti a un risultato peggiore rispetto a quello ottenuto dalla Lega della Borgonzoni 4 anni fa (ottenne il 43%), nessuno in casa Fdi, Lega, Forza Italia, fa autocritica. Si va avanti come nulla fosse, aspettando la prossima recita, aspettando di esibirsi nello stesso identico copione.
Perchè la cosa importante per l'opposizione in Emilia Romagna (oggi trainata da Fdi, ieri dalla Lega, prima da Fi) non è provare a scardinare un sistema di potere che si autoalimenta da 70 anni, ma è importante piazzare propri uomini e donne nei posti assegnati alla minoranza. Conta quello, null'altro. E chi lo dice fa il guastatore, fa il gioco del Pd.
Eh certo, perchè ovviamente se si perde da sempre non è a causa di errori commessi e della scelta di candidati sbagliati, no... Non è perchè - a differenza del Pd - non ci è costruita nessuna rete col mondo associativo e imprenditoriale del territorio. E' colpa della poca lungimiranza degli elettori che - chissà per quale motivo - votano la sinistra a prescindere. Zero domande rispetto a un astensionismo che punisce sempre e solo il centrodestra, nessuna domanda sul fatto che indipendentemente dal colore dei governi nazionali in Emilia tutto resta com'è sempre e comunque.
Va così. In ogni caso anche stavolta tutto è andato come doveva andare: la componente di CL (di per sè respingente agli occhi di molti elettori di centrodestra) ottiene quello che doveva ottenere piazzando un proprio esponente di punta in Consiglio regionale, Fdi fa eleggere i fedelissimi (o i parenti) dei leader, Forza Italia promuove il consigliere uscente e via che si va. Applausi agli eletti e coraggiosamente perennemente fedeli al leader di turno, che magari un posticino tra 4 anni ci sarà anche per chi oggi batte le mani, sempre nelle fila dell'opposizione ovviamente.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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