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Dopo una campagna elettorale tutto sommato stantia, salvo qualche sprazzo di comprimari più che di primattori, azzardiamo le nostre ipotesi sugli eletti. Prima del silenzio elettorale.
In casa PD la battaglia non è solo per lo scranno in consiglio regionale. Dato per scontato che Giancarlo Muzzarelli sarà vincente per l’ennesima volta, è in base al numero di preferenze che raggiungerà che si faranno le scelte post voto. Se l’ex sindaco di Modena raggiungerà le 14/15'000 preferenze personali, sarà difficile non concedergli il posto che merita. Che non sarà necessariamente quello di assessore – dato per scontato che i santi in paradiso di Davide Baruffi, sottosegretario di Stefano Bonaccini, preghino di più di quelli di Muzzarelli. Ma quello altrettanto remunerativo, sempre parlando di gloria politica, di Presidente del Consiglio regionale, spesso assegnato ai più meritevoli in termini di consenso personale come Matteo Richetti.
Fra gli altri eletti in casa PD ci potrà essere, al di là dei sondaggi ufficiosi, Stefania Gasparini, unica fra i candidati del PD a avere una caratura sovraprovinciale. E’ vero che i rumors la darebbero fuori dai giochi, preceduta dal sempiterno Luca Sabattini, dalla cattolica Maria Costi e dalla pupilla di Muzzarelli Ludovica Carla Ferrari – con le ultime due in un ordine tutto da verificare. E’ anche vero che una sua sconfitta sarebbe una grave sconfitta della stessa segretaria Elly Schlein, della quale la Gasparini è rimasta l’unica rappresentante locale nella provincia più PD d’Italia, dopo l’amara defenestrazione da ogni carica e incarico di Andrea Bosi. Vedremo.
In casa AVS non è scontata la vittoria di Paolo Trande perché, ci sia concesso, il suo accanimento alla poltrona ha suscitato nei militanti diversi malumori e ai banchetti fuori dal centro i suoi volantini venivano spesso oscurati.
Per questo non sono vane le speranze di Tamara Calzolari, assessore a Carpi molto più amata nel partito del medico modenese. In ogni caso non è detto che il seggio per AVS possa scattare a Modena, vista la forza del PD locale che potrebbe portare al partitone 4 seggi a discapito degli alleati di sinistra.
Mentre il quinto seggio locale per il centrosinistra potrebbe invece essere quello di Vincenzo Paldino, il civico dell’Udicon. Che ambisce, si dice, alle 5'000 preferenze personali. Anche che fossero la metà, sarebbero comunque il doppio di quelle potenziali del renziano-non renziano-renziano-non renziano Giovanni Taurasi, a oggi in quota all’assessorato regionale di Italia Viva e domani – chissà – all’assessorato di Paldino. Perché in caso di mancata concessione di qualche poltrona di peso a Muzzarelli, i due modenesi potrebbero davvero accoppiarsi per ottenere qualcosa di meglio di due semplici indennità.
A destra FdI potrebbe ottenere due seggi, lasciandone solo uno agli alleati, oppure ci potrebbe essere una più equilibrata ripartizione di un seggio a testa fra i tre partiti nazionali. Al momento sembrano essere avanti Annalisa Arletti - moglie di Michele Barcaiuolo sulla quale sembrano essere state fatte convergere tutte le risorse del partito, del senato e oltre - e Ferdinando Pulitanò fra i meloniani, con la possibilità del colpaccio dell’outsider Simone Pelloni. Se la Lega sopravanzerà come al solito Forza Italia, Stefano Bargi potrà essere rieletto per l’ennesima volta. Altrimenti sarà la volta di Antonio Platis, comunque incalzato da Pier Giulio Giacobazzi che sconta poche settimane di campagna elettorale e con Giovanni Gidari a fare da outsider. Ci sperano infine Andrea Galli e Anna Colli per la civica dell’Ugolini.
Magath
Magath Ing
Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della te..
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