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Se sulla vittoria del centrosinistra di De Pascale contro Elena Ugolini alle Regionali in Emilia Romagna di metà novembre non vi sono dubbi di sorta, molto più difficile il pronostico sulle dinamiche che porteranno alla nuova leadership in casa centrosinistra. Alle elezioni per la nuova governance in Regione, a Modena si scontrano due idee contrapposte di partito. Da una parte quello rappresentato dal sindaco uscente Giancarlo Muzzarelli e dall'altro quello che ha nel consigliere uscente Luca Sabattini il proprio frontman.
Muzzarelli può contare sull'appoggio di importanti mondi economici, su alcuni amministratori 'fidati' (tra questi l'assessore Guerzoni e l'assessore Venturelli, alcuni consiglieri comunali modenesi di peso come Fabio Poggi, il sindaco Maria Costi, buona parte della Bassa con i fratelli Palma e Gigi Costi, molti sindaci della Montagna) e su un consenso ancora diffuso a Modena città legato al suo decennio da primo cittadino.
Sabattini, dal canto suo, punta tutto sull'appoggio dell'attuale establishment Pd e della generazione dei 40enni Dem. Con il consigliere regionale di Castelfranco sono schierati infatti il deputato Stefano Vaccari, la candidata carpigiana Stefania Gasparini e gli ormai ex giovani Pd dell'area delle Terre di Castelli. Ma soprattutto con Sabattini è schierato il sindaco di Modena (formalmente non iscritto al Pd) Massimo Mezzetti e il suo braccio destro Roberto Solomita.
Vista l'incertezza del risultato finale per ora non ha preso posizione il parlamentare europeo Stefano Bonaccini. Troppo alto il rischio di scegliere il cavallo sbagliato e di ritrovarsi un avversario su Modena magari alle prossime politiche.
Sia chiaro, con ogni probabilità sia Muzzarelli che Sabattini verranno eletti in Regione (nonostante il tentativo del Pd di ostacolare l'ex sindaco magari candidando un civico forte che possa pescare nel suo stesso bacino), ma il punto è chi otterrà più preferenze. Le conseguenze saranno rilevanti soprattutto su Modena città. Mezzetti e Muzzarelli sono infatti ormai ai ferri corti e il caso della bocciatura dei 19 progetti di rigenerazione urbana lo ha dimostrato, con Mezzetti pronto addirittura a ostacolare la corsa al consiglio provinciale del dissidente Fabio Poggi (oggi le votazioni ndr). Dovesse farcela Muzzarelli, facile immaginare uno scontro aperto con l'attuale giunta, dovesse invece spuntarla Sabattini Mezzetti potrebbe cercare di cambiare il Pd sempre restandone fuori, a cominciare dal cambio della segreteria cittadina, oggi guidata con un imbarazzante doppio ruolo dall'assessore Venturelli.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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