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Per la terza volta, in soli pochi giorni, avverto la necessità di 'dire la mia' su ciò che sta accadendo, e adesso che lo si é appreso, anche su ciò che é accaduto al S.F.Neri, poiché ritengo che le 'accuse' che Mauro Tesauro ha evidenziato non siano certo trascurabili e soprattutto che siano credibili, poiché non credo affatto che chi le ha mosse sia una persona inaffidabile e 'leggera'.
Certo che la sua lettera di dimissioni non poteva essere più 'chiara' e 'dura' di com'é, più dettagliata e circostanziata di così non é possibile: in poche righe mette in evidenza, puntualizzandoli uno per uno, molti degli aspetti (e forse non tutti) sui quali si é soffermata la sua attenzione critica e che, con tutta probabilità per non restarne 'complice', lo hanno indotto alle sue dimissioni.
In buona sostanza, egli ha evidenziato come un incarico direttivo, affidato a Cristina Cavani, che anziché essere sottoposto alla valutazione del CDA ogni quattro anni, si é trasformato in definitivo, regolato da un contratto a tempo indeterminato, abbia assunto nel tempo molti dei compiti spettanti, per precise norme statutarie, al CDA ed al suo Presidente. Che, invece, a quanto pare, ne sono restati esclusi.
Non é chiaro se, di conseguenza, tutti gli 'atti' di quel genere, mancanti dei presupposti necessari, ora siano da considerare 'illegittimi' o quanto meno debbano essere soggetti ad un riesame da parte dell'organo legittimato ad assumerli. Non é il mio mestiere valutare nel merito giuridico questo tipo di complessità. Certo lo dovrà fare, fra altri (come la Provincia) il neo Presidente Luciana Borellini, che sicuramente ci si impegnerà con la rigorosa puntigliosità (in senso positivo) che chi ha avuto modo di frequentarla le riconosce.
Staremo a vedere: ci sono in ballo delle convenzioni e dei progetti 'nati' senza approvazione dei vertici amministrativi. C'é in ballo la conferma (Tesauro la definisce 'documentata') di una gestione 'irrituale', per essere buoni, del personale, di cui già si avvertivano voci in ambiente sindacale; una gestione che potrebbe essere definita molto 'personalistica' da parte di Cavani, che decideva delle assunzioni fuori dalle modalità previste (ad es. di evidenza pubblica) per specifica 'amicizia' e d'altro canto attuava, nei confronti di altri, atteggiamenti che Tesauro stesso definisce 'vessatori', nonché di 'demansionamento' punitivo.
La domanda che sorge spontanea, é come possa essere accaduto tutto ciò, se ci sono stati dei colpevoli silenzi. In cosa si distraeva, ad esempio, l'intero cda ed il suo presidente prima dell'arrivo di Tesauro? (A quest'ultimo va la mia 'pubblica' e sentita riconoscenza). Non si sono accorti di nulla? Non hanno avvertito neppure un briciolo di quel 'clima pesante' e 'disordinato' del quale a lui sono bastate poche settimane per accorgersi?
É possibile crederlo?
Beh... adesso, comunque, credo che sia impossibile che ci si limiti a tirare una riga sopra queste accuse ed andare avanti come se nulla fosse. Riscontrate e provate queste accuse, é inimmaginabile che Cristina Cavani resti confermata alla direzione, ma altrettanto problematica é la conferma di quei consiglieri che, nella migliore delle ipotesi, non accorgendosi di nulla, hanno dato prova della loro inadeguatezza a quel ruolo.
Anche in questo caso, staremo a vedere, ma immagino che senza talune scelte ben definite, difficilmente la Fondazione S.F.Neri si possa riappropriare del ruolo di prestigio di cui ha goduto, prima di questa situazione.
Da ultimo, ma non per ultimo, desidero sottolineare la mia personale (e spero molto diffusa) indignazione nei confronti di chi ha ignorato le caratteristiche e 'lo specifico' delle attività svolte dall'Ente, che si rivolgono ad una popolazione giovanile che presenta vari tipi di difficoltà esistenziali che, per chiunque abbia un minino di sensibilità, dovrebbe rappresentare un contesto cui approcciarsi con impegno, disponibilità e coscienza tali da precludere ogni tipo di quell'ambizione ed avidità che, se sono gravissime all'interno di 'comitati d'affari', diventano intollerabilmente gravi se attuate proprio in quei contesti che, come questo, hanno a cuore l'aiuto ed il supporto a chi é più in difficoltà.
Giovanni Finali