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Elly Schlein è una predestinata, una vincente. La base del Pd per la prima volta ha scelto in base a logiche politiche, umane, addirittura di sinistra, e non partitiche. Se le vecchie primarie sono sempre state vinte da chi era già stato designato dal vertice del partito, chiunque fosse, oggi non è andata così. Bonaccini ha poco da rimproverarsi: la sua carriera si è spinta ben oltre i suoi limiti. Lui e la Schlein si sono trovati a competere quasi per caso nella stessa partita, ma appartengono a due campionati diversi. E sono arrivati alla sfida finale facendo percorsi diametralmente opposti. Lei è partita dal Parlamento Europeo; ha fatto la volontaria per Obama in due presidenziali; ha mollato il Pd in contrasto con Renzi; gli americani sono interessati a lei.
Lui, pur diplomato e capace di scegliere collaboratori eccellenti, rappresenta al meglio l’artigianato locale, quello delle terze medie degli anni del boom: gli artigiani che hanno conquistato il mondo, riempito le tasche di soldi e il territorio di Range Rover, ma che mai avrebbero assunto un laureato perché sanno tutto loro.
Le apparizioni televisive e il confronto diretto hanno mostrato il netto divario fra i due. Lei sempre sui piani alti; lui a rincorrerla. Lei a proporre idee delle quali è convinta e fa capire di esserlo; lui quelle scritte dagli altri. Lei con calma e umiltà, seppur pressata; lui con nervosismo e arroganza, seppur aiutato dai media e dagli intervistatori. Lei a disinteressarsi completamente dell’apparenza; lui a dover negare di essersi rifatto le sopracciglia.
Il centrodestra mostra di non aver capito cosa sia successo e cosa potrebbe succedere. E mentre larga parte dei militanti si prende stupidamente gioco della Schlein scadendo sul personale, il mondo reale va da un’altra parte. L’esperienza degli ultimi quindici anni dovrebbe aver insegnato che l’umore degli elettori cambia molto repentinamente. Il Cavaliere, Renzi, Grillo, Salvini, tutti passati in poco tempo dal 40% al nulla. Il Governo Meloni sta sfruttando al meglio l’effetto luna di miele, ma presto o tardi gli italiani si renderanno conto che non è cambiato niente dal governo Draghi e che le promesse elettorali sono rimaste tali. E che la Meloni, purtroppo, non ha con sè una classe dirigente davvero all’altezza.
Magath
Magath Felix
Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul dirett..
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