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'Niente Dad nelle scuole primarie e secondarie nel caso ci sia uno solo positivo in classe. Se i positivi sono due, si continua in presenza solo per vaccinati e guariti negli ultimi sei mesi, per gli altri Dad'. E' questa la frase, passata ieri sotto silenzio, che la Regione Emilia Romagna ha recepito dalla circolare congiunta ministero dell’Istruzione e ministero della Salute e che stravolge in modo clamoroso il concetto di privacy nel nostro Paese. Un concetto davvero rivoluzionario e che apre scenari pericolossisimi, in particolare per i minori. Con queste regole, entrate in vigore da lunedì, viene eliminata la foglia di fico del green pass che - almeno teoricamente - preservava la privacy sul dato vaccinale di ciascuno (il green pass infatti, come noto, viene rilasciato anche con un tampone).
Ora invece, con la nuova norma, sarà possibile sapere in modo esplicito chi si è vaccinato e chi non lo ha fatto. Sarà possibile, in base alle regole volute dallo Stato italiano, dividere ragazzini minorenni in due gruppi: vaccinati e quindi 'buoni' e non vaccinati e quindi 'cattivi' e potenzialmente 'untori'.
Una regola, passata sotto silenzio, che davvero potrebbe avere conseguenze irreversibili dal punto di vista della convivenza civile. Famiglie vaccinate contro famiglie non vaccinate, accusate di costringere alla Dad intere classi e in mezzo bambini minorenni (oggi dai 12 anni in su, ma presto anche dai 5 ai 12 anni) a pagare il prezzo più alto delle scelte dei genitori. Genitori magari stravaccinati, ma che hanno perplessità rispetto a sottoporre al trattamento sanitario i propri figli. Tutto, ovviamente, senza che lo Stato si sia preso la responsabilità di inserire l'obbligo del vaccino.
Ora, come tutto questo possa essere accettato, è difficile da comprendere. Sicuramente un anno fa sarebbe apparso folle, ma l'asticella della sopportazione nei mesi si è alzata lentamente e costantemente e oggi appare normale quello che fino a ieri avrebbe indignato chiunque.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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