Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Un pezzo alla volta, un gradino verso il basso alla volta e ci si è ritrovati all'inferno. Col sorriso e con l'applauso dei più buoni.
Dopo l'esclusione dall'autobus per i 12enni non vaccinati, dopo l'esclusione dalle attività sportive e da ogni altro tipo di attività sociale, oggi viene ufficializzata anche in Emilia Romagna l'ultima delle discriminazioni a carico dei bambini, anche per quelli dai 6 anni in su. Da domani alle Elementari e alle Medie in caso di alcuni contagi in classe (almeno 2 per le scuole Medie, almeno 5 per le Elementari) verranno infatti esclusi dalle lezioni in presenza solo i bambini non vaccinati. Tutti gli altri potranno continuare le lezioni in classe, ma loro no. Gli alunni dai 6 anni in su i cui genitori non hanno scelto per loro il vaccino dovranno restare a casa in Dad per 5 giorni.
Qui, è ovvio, il tema non è il contenimento dei contagi o la limitazione della diffusione della pandemia (che pur esiste sia chiaro e nessuno lo mette in dubbio). Anche i bimbi vaccinati possono contagiare e quindi da un punto di vista sanitario non si vede il motivo del diverso trattamento, il tema è, tragicamente, puramente punitivo.
Sembra incredibile, ma è evidentemente così. Una punizione intollerabile. Una scelta che - se possibile - supera l'incubo del green pass e getta una ulteriore ombra sul vivere civile. Lo Stato, attraverso la norrma recepita dalla Regione Emilia Romagna decide di punire i bambini per la 'colpa' (pur in assenza di reato) dei genitori che non vogliono sottoporli a trattamento sanitario non obbligatorio. Punirli escludendoli dalla vita scolastica, mostrando a tutti i loro compagni la loro diversità, in modo plastico, fisico: escludendoli da scuola.
Lasciandoli 5 giorni a casa in sospensione. Come quando, un tempo la prof sospendeva il ragazzino più indisciplinato, quello che aveva menato pugni a tutti o aveva fumato nel bagno del liceo.
Il punto è che questi bambini 'sospesi' non hanno fatto nulla di male. Niente. Eppure pagano un prezzo altissimo in termini di immotivato 'dis-credito sociale' e di rapporti con i coetanei.
Questo è l'orrore nel quale lo Stato dei buoni, di coloro che volevano proteggere tutti dagli effetti nefasti di una malattia, ha gettato il nostro Paese. Un Male senza fine di fronte al quale si resta attoniti e senza parole, mentre tutto intorno scorre come sempre. Come se nulla fosse.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>