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Ora si dirà 'non è il tempo delle polemiche'. Certo. Ma dietro al monito 'restiamo uniti' si inizia anche nella nostra provincia a sentire il vago olezzo della censura e della marginalizzazione di ogni voce discordante. Perchè se è vero che le polemiche sterili in questo momento drammatico appaiono in tutta la loro inopportunità, è pur vero che anche l'epica narrazione autocelebrativa da parte delle amministrazioni comunali stride. E provoca vaghi sensi di nausea.
Già, sui social di alcuni sindaci e addirittura con comunicati stampa, le amministrazioni pubbliche iniziano a lodare se stesse per l'incremento di follower che l'emergenza coronavirus ha comportato. Come influencer qualsiasi, primi cittadini e giunte (non tutti ovviamente) si beano dell'incremento di like alle loro pagine e si lasciano andare a post oggettivamente fuori luogo.
Da novelli Ferragni ringraziano gli utenti web per il raggiungimento di ascolti record e invitano addirittura amici e conoscenti a seguire le dirette dimenticando, almeno per un attimo, che questi exploit sono legati a una tragedia disumana. Di fronte alla quale non vi è proprio nulla di cui gioire.
Succede per esempio a Carpi e succede a Modena, dove il Comune ieri ha fatto un comunicato stampa per esprimere soddisfazione poichè 'negli ultimi 28 giorni, rispetto ai 28 precedenti, le visualizzazioni di video sulla pagina Facebook “Città di Modena” sono quasi raddoppiate, con un aumento del 91% (154.642), i commenti sono saliti del 41% (519) e le condivisioni del 63% (2.282), così come sono quasi 800 i nuovi follower di questi giorni che hanno portato a superare i 62 mila utenti che seguono la pagina'. Letterale.
Una deriva di fronte alla quale neppure i quotidiani e i media, locali e non, sono al riparo (inguardabile il video dove l'editore del Corriere e de La7 Cairo si dice soddisfatto per l'incremento di pubblico in questa fase di emergenza), ma che nel caso di amministrazioni pubbliche è ancora più avvilente.
Tutto questo, ovviamente, nulla toglie al lavoro preciso e di informazione puntuale che i sindaci (a partire da quello di Carpi) stanno facendo per i loro cittadini attraverso questi canali, e neppure nulla toglie al lavoro messo in campo dai media per informare con puntualità sull'emergenza, ma bearsi dei successi di pubblico ottenuti, invitare amici e parenti a seguire le dirette, è a dir poco inelegante.
E lo diciamo anche a noi stessi, alla nostra Testata, se dovesse capitare di cedere a questa tentazione.
Il coronavirus non è un reality, i like non sono medicine e l'aumento dei follower non accelera l'individuazione di un vaccino. Sono banalità, ma forse vale la pena ricordarle.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>