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Sicurezza e immigrazione: il cambio di rotta, anche nel linguaggio, di sindaco e PD. Il nuovo governo forse un piccolo miracolo lo ha già fatto

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Il parallelo tra aumento di immigrati e richiedenti asilo e aumento della criminalità, accoglienza inadeguata. L'immigrazione a Modena come problema non risolto e l'immagine di una città con clima pesante in cui la 'misura è colma'. Anche per gli storici operatori dell'accoglienza. Parole e concetti che Muzzarelli ed il suo partito hanno sempre contestato all'opposizione. E che, con il centro destra al governo, ora fanno proprie


Sicurezza e immigrazione: il cambio di rotta, anche nel linguaggio, di sindaco e PD. Il nuovo governo forse un piccolo miracolo lo ha già fatto
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Gli effetti del governo di centro destra, pur in carica da nemmeno un anno, su sicurezza e immigrazione, sono evidenti. Se non nei numeri e nei risultati apportati, sicuramente sull'approccio e la linea comunicativa del PD modenese e del sindaco che ne è espressione istituzionale. Ricevere, come è successo oggi, note stampa, o raccogliere dichiarazioni nelle quali il sindaco pone il problema del grande flusso di immigrati e richiedenti asilo in città, in relazione con ciò che ha sempre contestato all'opposizione, ovvero l'aumento dell'insicurezza e degli episodi criminali, è cosa che stupisce. Il rapporto direttamente proporzionale tra aumento dell'immigrazione e aumento della sicurezza è sempre stato un tabù per il PD e per il centro sinistra. Tanto da essere contestato al centro destra. Oggi, prendiamo atto che con il governo sostenuto da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, non lo è più.

Così come la messa in discussione del sistema di accoglienza che dal 2017, con i decreti Minniti, regola, attraverso la Prefettura, la gestione degli immigrati richiedenti asilo sul territorio. Un sistema partito per gestire l'emergenza e che da quella emergenza non ha mai saputo o voluto uscire. Che non ha saputo, e forse voluto, creare condizioni per l'integrazione e per trasformare gli enormi flussi di migranti in possibile risorsa, anche lavorativa, per il Paese e le comunità e non in minaccia costante per la sicurezza e l'ordine pubblico. Eppure, negli ultimi 6 anni, sembrava che su questo fronte, il sistema dell'accoglienza girasse bene, e non era da mettere in discussione, così come hanno fatto altrettanto incredibilmente oggi non solo il sindaco ma anche, sull'emittente TRC, due dei principali referenti dell'accoglienza gestita con bandi da decine di milioni di euro almeno negli ultimi dieci anni: padre Giuliano Stenico, Presidente Ceis, e Alberto Caldana, Presidente Porta Aperta.

Due colossi dell'accoglienza. Con il primo che ha confermato ciò che da queste pagine avevamo negli anni passati descritto e riportato con numeri e documenti alla mano, mai smentiti. Ovvero una vera e propria 'trattativa' (così l'ha definita Don Stenico), tra operatori economici dell'accoglienza e la Prefettura. Con i primi che non accontentandosi della cifra prevista dal governo in termini di risarcimento per l'accoglienza giornaliera dei migranti che avevano già in carico ad altri prezzi (quei 32,5 euro circa definiti dai decreti Minniti), lasciavano deserti i bandi per poi ripresentarsi al tavolo della Prefettura per trattare i nuovi prezzi. Tutto scritto, tutto documentato da queste pagine, che hai tempi non fu mai oggetto di comunicazioni o dichiarazioni dei protagonisti. Oggi si, incredibilmente confermato dal Presidente Ceis. Al quale ha fatto eco l'ex assessore ai servizi sociali PD Alberto Caldana, oggi al vertice di Porta Aperta, soggetto economico oltre che sociale, con centinaia di immigrati presi in carico, dopo gli sbarchi e l'invio a Modena, anche attraverso le società controllate come Arca Lavoro (sul fronte dei Minori stranieri non accompagnati). Tutto oggi è cambiato, con il governo di centro destra i problemi devono evidentemente essere evidenziati, come non era mai accaduto. Ed ecco che Caldana afferma al microfono dell'emittente modenese che il modello di accoglienza che per anni anche la sua 'organizzazione' ha portato avanti, non va più bene. Quasi a richiamare il concetto di una misura colma utilizzato più volte dalle opposizioni per descrivere la situazione ormai insostenibile ed ingestibile dell'immigrazione e della sicurezza a Modena, e che oggi vediamo spuntare nel titolo della nota ufficiale del PD di Modena a commento dell'ultimo di una ormai lunga serie di accoltellamenti di strada tra gruppi di stranieri. Quello che ha visto la morte di un ventenne che il sindaco stesso, con le dovute proporzioni e distinguo, pone in sequenza all'accoltellamento del sedicenne pakistano non accompagnato e preso in carico del Comune. Anche quel tragico fatto avvenne in una domenica pomeriggio.

Una vera e propria rivoluzione nell'approccio mediatico e della comunicazione da parte del sindaco e del PD dove a chiudere il cerchio spicca, da parte del capogruppo PD Carpentieri, la scelta del termine 'uomini' in relazione al personale di Polizia. Termine che nella galassia della sinistra è stato tacciato e immaginiamo potrebbe nuovamente essere tacciato come sessista. In sostanza un approccio comunicativo, da parte del PD e del suo esponente Giancarlo Muzzarelli, che di fronte all'emergenza sembra ricalcare sempre più quello del centro destra. Nelle forme e nei contenuti. Se questo è l'effetto del nuovo governo allora ben venga. Perché trovarsi dopo anni di contrapposizione ad una assimilazione, anche verbale e di significato sui termini del dibattito su sicurezza e immigrazione, potrebbe rappresentare un nuova base su cui costruire, a livello istituzionale, un dialogo costruttivo, trasparente, realista e scevro da ideologie e giochi delle parti di cui la comunità modenese, e ci permettiamo di dire anche gli operatori dell'informazione, avrebbero davvero bisogno.

Gianni Galeotti 

 


Redazione Pressa
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