Sistema Modena, il caso-Capodanno simbolo di un modello inscalfibile
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Sistema Modena, il caso-Capodanno simbolo di un modello inscalfibile

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C'è una grande fetta di popolazione modenese che sente subconsciamente di dovere riconoscenza allo stesso per la ricchezza raggiunta dai propri genitori e nonni


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Gentile direttore,
molte volte durante la recente campagna elettorale per le comunali ha sottolineato le colpe del centrodestra per aver lasciato solo, quasi mandandolo allo sbaraglio, Negrini.
Ha denunciato come la campagna elettorale sia stata mal gestita anche per non aver costruito preventivamente una rete di riferimento soprattutto a livello imprenditoriale.
Ora con i recenti articoli sugli affidamenti vari destinati ai soliti noti per i festeggiamenti comunali del Capodanno modenese riprenderei il tema per sottolineare che le difficoltà del centrodestra nel creare una rete di riferimento, soprattutto a livello imprenditoriale, abbiano radici profonde e che l'immobilismo politico della società modenese non sia solo il frutto di una pur straordinaria macchina del consenso da voi recentemente ben documentata con gli articoli sui vari affidamenti riguardanti il capodanno modenese.
A mio avviso la questione è più articolata.
Oltre a questa macchina del consenso ''immediato' dobbiamo sommare due aspetti non secondari che definirei: riconoscenza intergenerazionale e debito d'onore,
Per quanto riguarda la 'riconoscenza intergenerazionale', senza entrare in noiosi tecnicismi, conosciamo la genesi dei nostri villaggi produttivi: esproprio comunale a prezzi irrisori di aree agricole, successiva trasformazione delle stesse in aree produttive, assegnazione ai richiedenti di dette aree lottizzate (sempre a bassi prezzi), i quali richiedenti-imprenditori hanno poi potuto offrirle a prezzi di mercato immobiliare al sistema creditizio come garanzia per ottenere finanziamenti ed iniziare le attività.
Per quanto riguarda il 'debito d'onore' basta dare un'occhiata al sistema Peep che ha tanto inciso nel comparto edilizio soprattutto negli anni ottanta-novanta del secolo scorso: assegnazione del diritto di superficie dell'appartamento ad un prezzo naturalmente inferiore a quello del mercato libero e successiva possibilità di riscatto del cespite (riscatto praticato sempre comunque a prezzi irrisori) per ottenere la piena proprietà al fine di avere un appartamento da poter essere potenzialmente venduto sul libero mercato ad un prezzo superiore a quanto effettivamente speso inizialmente dal primo proprietario (prezzo dato dal diritto di superficie + il riscatto).
Ne consegue che c'è una grande fetta di popolazione modenese che, oltre ad essere influenzata dalla propaganda dei mezzi di informazione e di intrattenimento da sempre foraggiati dal Partitone e suoi derivati (consenso immediato), sente subconsciamente di dovere riconoscenza allo stesso per la ricchezza raggiunta dai propri genitori e nonni (riconoscenza intergenerazionale), oltre a sentirsi in debito (debito d'onore) per essere finalmente diventato proprietario di un cespite grazie alle politiche Peep comunali (ricordiamoci che la casa è la primaria fonte di investimento per gli italiani).
Tutti costoro, anche se scontenti dell'attuale sistema modenese, non se la sentono di 'tradire'.
Sperano, a mio avviso sbagliando, di riuscire a cambiare in meglio il Sistema Modenese dall'interno. Per cui il centrodestra modenese è in un vicolo cieco.
Cordialmente,
Roberto Malavasi - Albareto

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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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