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Travolti dalla affannosa ricerca di senso, dalle eterne discussioni, dalle psicotiche costruzioni di barricate utili a proteggere un 'noi' che non esiste, dalla rincorsa a vuote ricchezze, ci si ostina a volere rimuovere la destinazione comune verso la quale tutti camminiamo. Eppure il 'memento mori' latino, lungi dall'essere un modo per travalicare il qui e ora, appare come l'unica strada per restare coi piedi ben saldati a terra, antidoto doloroso a patetiche manie di grandezza umane. Perchè si può sorridere, appuntarsi questo ricordo come l'indimenticabile Troisi, ma il fatto resta. Ed emerge nella sua cruda realtà ogni volta che la vita svela il proprio opposto e costringe a misurarsi con l'Oltre e con il Distacco. E allora si resta ammutoliti, vinti, privi di ogni argomento, imbalsamati in balbettanti condoglianze e sterili formule, rassicurati da un leggero 'riposa in pace' nella illusione che la precarietà valga solo per gli altri.
Incapaci di abbracciare come si vorrebbe per condividere l'umanità che unisce indipendentemente dalla volontà, straziati e in ginocchio quando il dolore passa più vicino.
Con gli occhi bassi, ci si passa la mano sulla fronte per cercare di spazzare via il pensiero, si asciugano le lacrime, per tentare di rimuovere e allontanare l'unica certezza, per cercare disperatamente di ritornare a un oggi miope e schiacciato sul presente, perchè il futuro fa paura.
Esattamente un anno fa moriva Luciano Landi, allenatore di nuoto, punto di riferimento per tanti sportivi modenesi. Amico. E oggi, come allora, risuonano i suoi moniti e le sue ironie. 'Picchia duro' e 'vai a tempo' ripeteva spesso nella continua ricerca di un Dio che sapeva di avere già trovato. E lo ripete anche oggi mentre, raggiunta con la sua bicicletta la cima dell'ennesima scalata, osserva le valli, i pendii e quella cappa grigia sulla città, respirando a fondo prima di godersi la discesa.
Oggi che le sue parole risuonano come allora e quell'andare a tempo ha acquistato un significato nuovo, più profondo. Andare a tempo con la vita che picchia duro e che è intrecciata indissolubilmente con la sua fine. Andare a tempo per restare coi piedi aggrappati alla realtà e per offrire una prospettiva dall'alto alle apparentemente grandi decisioni umane. Sempre così piccole e meschine se viste da qualche metro oltre le proprie teste.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>