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Sono certamente due le fotografie ufficiali del 2017 modenese. Una fotografia-simbolo del 'bello di Modena' nell'anno appena concluso: lo storico concerto di Vasco con 220mila spettatori. E una fotografia-simbolo del 'brutto di Modena': il fallimento del Modena calcio di Caliendo.
Eppure, a ben vedere, queste fotografie ufficiali, patinate ed eclatanti, non sono che la carta usata (non volontariamente, magari, ma c'era quella...) per impacchettare il solito modello che anche nell'anno appena concluso ha replicato se stesso. Il Sistema-Modena lo abbiamo chiamato. Sì perchè la vera fotografia del 2017 modenese è in realtà la stessa fotografia del 2016, del 2015, del 2003, del 1990 e ancor prima... E le fotografie ufficiali che di anno in anno si sono susseguite sono semplicemente servite per distrarre con i loro colori (cupi come quelli del fallimento del Modena calcio, o sfarzosi come quelli del concerto di Vasco), dal contenuto del pacco.
La superficie mutevole di una realtà da anni immutata, le dune continuamente mosse di un deserto comunque sempre uguale a se stesso.
E la realtà immutata, il deserto, è quel Sistema politico-economico-istituzionale che governa dal dopoguerra la città. Che nei decenni, grazie al monocolore del centrosinistra, ha costruito una rete talmente forte da apparire l'unica possibile. Che ha governato il dissenso attraverso comitati fintamente critici creati ad-hoc, che ha monopolizzato lo svago e gli acquisti con le Feste dell'Unità e gli sconti Coop (anche per le visite sanitarie...),che ha guidato l'informazione attraverso la tv edita dalla Coop stessa (Trc), che ha offerto servizi alle imprese attraverso Cna. Sfruttando le patetiche liti interne di una opposizione impegnata solo ed esclusivamente a darsi battaglia per un posto in consiglio comunale o in Parlamento.
Un recinto di protezione perfetto quello creato dal 'Sistema', per salvaguardare i rapporti di forza costruiti nel tempo tra una precisa fetta di economia locale e la politica Pci-Pds-Ds-Pd. Dove non si sa più dove comincia la prima e inizia la seconda.
Allora le fotografie vere di quest'anno appena concluso, una volta scartato il pacco, una volta rimosse le dune cangianti, sono altre: il taglio del nastro del ponte di Bomporto realizzato dalla Aec di Zaccarelli, il terreno verde di Vaciglio dove Aec e Cmb (finanziatori di Muzzarelli) costruiranno 550 case in barba al saldo zero e quella degli sconti alla Coop per chi viaggia sui bus Seta. Ma anche la fotografia di Domenico Livio Trombone, il presidente Ccc che nelle vesti di presidente Carimonte fa da regista all'assegnazione dei primi lavori da 40 milioni per il recupero del Sant'Agostino targati Fondazione Crmo. Quella della banca del territorio (Bper) che ha scoperti milionari con la Cna dell'ex amico Torreggiani e con aziende in qualche modo collegate al governo locale (si pensi alla Quadrifoglio spa e al caso Mata).
Le fotografie sono queste, sono quelle che formano il mosaico che da sempre fa da sfondo alla realtà politica-economica modenese. E poco importa chi siano i protagonisti fisici di quel dipinto: se abbiano oggi le sembianze sorridenti di Matteo Richetti, quelle accigliate di Giancarlo Muzzarelli o quelle volitive di Stefano Bonaccini. Cambia poco se per tutelarsi, il Sistema, debba sacrificare anche qualche compagno fidato (si pensi agli ex assessori marginalizzati come Daniele Sitta o Antonino Marino) o premiare un avversario-convertito o scendere a patti con un leader dell'opposizione. Il dipinto vive di vita propria. Il Sistema non fa sconti. Almeno, non li ha fatti nel 2017.
Ma chissà, come assicurava il Venditore di Almanacchi, il 2018 sarà diverso...
- Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
- Signor no, non mi piacerebbe.
- Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
- Saranno vent'anni, illustrissimo.
- A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
- Io? non saprei.
- Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
- No in verità, illustrissimo.
- E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
- Cotesto si sa
Leo